mercoledì 29 maggio 2013

OldStyle88


Ricordo che da piccolo  accompagnavo mio papà al bar. A quel tempo le discussioni su calcio venivano vissute in maniera sportiva. O meglio, gli argomenti erano riferiti all’ambiente tecnico/tattico con i soliti e ovvi suggerimenti da allenatori della nazionale.
Il tifo unisce persone a prescindere dalla cultura e dalle classi sociali più diverse, ma mediamente ognuno ha una competenza riguardo ai meccanismi economici che di sicuro non possono essere da manager di società quotate in borsa. Eppure negli ultimi anni, anche i contenuti espressi al bar sono cambiati, sento il tifoso medio esprimersi su concetti e linguaggi abbastanza curiosi.
Perché se il discorso intorno agli anni ’90 era: "Se avesse messo in campo dieci minuti prima il tal giocatore, sicuramente avremmo avuto a centrocampo una superiorità numerica. Lo avrebbe capito chiunque che in quel modo avremmo avuto la chiave per vincere l’incontro!"


Mentre adesso il dibattito ruota intorno a situazioni di questo: "Se si cedesse a 30 mil.  di euro quel giocatore, comprato a 5 mil. ma iscritto al bilancio a 7 mil. Si potrebbe realizzare una plusvalenza di 23 mil. con i quali potremmo azzerare il debito con la società tal dei tali."
Una volta il tifoso faceva il tifoso e il presidente era un tifoso con delle competenze ulteriori derivanti magari dalla sua attività lavorativa (imprenditori ecc …). Ora il tifoso pare preoccupato in egual misura dell’aspetto sportivo e societario.
Devo dire che anche io mi informo delle vicende extra-sportive, pur non avendo la competenza in materia che può avere un addetto ai lavori. Sono curioso e mi piace informarmi di tutto, e chi mi legge sul blog, avrà capito che non mi interessa la vittoria fine a se stessa se si calpestano valori o tradizioni, o si chiamano persone in società o in squadra che di interista non hanno nulla.
Pertanto, la questione stadio che mi sta molto a cuore, e che ho seguito per quanto possibile dalle pagine dei giornali e del web, mi fa sorgere delle domande … se qualcuno mi aiuta nelle risposte:
1- Se giochi a San Siro e hai un impianto che in quanto a storia, tradizione, capienza, possibilità di essere utilizzato come già avviene per concerti e altre manifestazioni, e che ha un costo di affitto di 3 mil. di euro annui, non sarà tuo se lo affitti ma prima di arrivare a spende 300 mil. per uno tuo ci passano circa 100 anni, nei quali puoi rientrare ampiamente (l’Inter, notizia apparsa tempo fa, ricava da San Siro circa 20.000.000 netti di euro annui)
2- Perché pensare a un nuovo stadio quando è palese che in accordo con il Milan, comprare San Siro sarebbe più economico e sapresti già cosa acquisti senza sorprese?
3- Ammettendo che il Milan voglia San Siro tutto per se, e che quindi si rende necessario un nuovo stadio altrimenti non hai un posto dove giocare, mi chiedo:                                                                     
a- Perché il Milan fa accordi con il suo sponsor (altrimenti che sponsor sarebbe?) come la Fly Emirates, e noi dobbiamo cercare in Indosenia/Kazakistan/Cina dei soci e/o costruttori? Non c’è un’azienda una (Pirelli in primis) o un imprenditore tifoso (non ho mai nascosto la mia ammirazione per il sig. Del Vecchio di Luxottica) con i quali instaurare una partnership senza correre chissà dove con una burocrazia naturalmente più complicata?
b- Perché, a conforto del punto a, una squadra come lo Stoccarda che non ha la popolarità di altri club, riesce a fare un signor stadio con la Mercedes Benz come azienda partner?
4- Anche se si realizza il nuovo impianto, dopo aver investito 300 mil. di euro per costruirlo, poi chi ci fai giocare in questo nuovo tempio del calcio? Due come Pereira e Gargano?


I profitti derivanti dal pubblico sarebbero così incentivati dai seggiolini o dal servizio bar? Non sarebbe meglio pensare a una squadra che almeno competa fino in fondo per ogni torneo a cui partecipa?
Premesso che io sono assolutamente contrario a lasciare San Siro, se ciò dovesse accadere, sarebbe il caso di seguire un modello di stadio accessibile a tutte le esigenze, e le tasche. Si dovrebbe cercare (almeno quello …) di non prendere esempio dai gobbi per il numero di posti (e mi pare che si stia andando verso quella direzione). Inoltre spero che questa ipotesi dello stadio di proprietà, su cui aleggiano molti dubbi, non sia un progetto nel quale investire il 100% delle energie, trascurando la qualità della rosa giocatori, visto che è comunque la squadra quella che si va a vedere, quindi è quella che va gestita e rinforzata!