lunedì 14 luglio 2014

OldStyle88

La Germania è campione del mondo. E se in passato il mio tifo per i tedeschi è stata la base per passare a quello nerazzurro, ora non si può dire altrettanto. Pur sperando nella vittoria dell’Argentina (e ci tengo a precisare: non perché ha fornito all’Inter tanti giocatori del recente passato, ma per altre ragioni soprattutto socio-politiche) avevo comunque già in mente di rivolgere un plauso ai tedeschi, a prescindere da come sarebbe andata.

L’involuzione calcistica italiana è la stessa che subì diversi anni fa la Germania, la quale, come noi, ebbe una riduzione nel numero di squadre a giocarsi le competizioni internazionali. La Bundesliga non annoverava campioni di livello assoluto, e lo stesso Bayern, mosca bianca come ben sappiamo per molte ragioni si affidò a un progetto che prevedeva il lancio di alcuni giocatori che hanno alzato la Coppa in quel di Rio.

Nessuna spesa folle, si sono accontentati di fare qualcosa che alla gente piacesse, che fosse coinvolgente, e pazienza se non c’erano giocatori in grado di stuzzicare la fantasia dei tifosi. Il loro gioco basato sull’agonismo, sulla semplicità, e sull’organizzazione, è ciò che ha trionfato in Brasile, perché alzi la mano chi può nominare un nome altisonante (alla Messi per intenderci) tanto da acquistare una maglietta.

Idem la Spagna. La cantera del Barcellona ha fatto le fortune della nazionale fornendo elementi che hanno costituito la squadra stellare che tutti abbiamo conosciuto. Non mi si dica però che i rispettivi campionati sono più belli del nostro. Solo in Spagna c’è un testa a testa (noiosissimo) tra Barça e Real, con l’Atletico che è venuto fuori negli ultimi anni a fungere da terzo incomodo ma per il resto? Germania e Italia sono più simili.

Nei rispettivi campionati esiste una squadra che gioca per battere record su record (Bayern e Juventus), e ce n'è un'altra fortissima che ha la sfiga di essere tale in un periodo storico in cui davanti si trova qualcuno ancora più forte (Roma e Borussia Dortmund) e talvolta si inserisce qualche pretendente per i posti in Europa. Allora?



Allora i signori tedeschi non si sono lagnati come noi in Italia solo perché non si riesce a comprare campioni ma se li sono costruiti in casa, puntando a rendere bello il gioco per la loro gente, riempiendo gli stadi, supportando i tifosi, e alla lunga la loro  capacità di pianificare ha pagato.

Da questo punto di vista loro sono avanti anni luce rispetto a noi. Noi che abbiamo una nazionale che fa schifo perché gli stranieri che arrivano in Italia sono troppi e moltissimi di livello scarso ma quanto basta da offuscare i nostri giovani italiani (probabilmente perché se hai una squadra di italiani la farebbero passare per razzismo…) e inoltre facciamo di tutto e anche di più per far si che la gente stia a casa.

Noi che guardiamo sempre in casa d’altri per copiare anche se non siamo capaci (finale di coppa italia docet, ma questo sarà un argomento a parte) e facciamo di tutto per non avere una identità. Noi che non facciamo altro che trovare scuse… avanti quindi con la cantilena: “anche per la Germania faceva caldo in Brasile, eppure hanno vinto.” “Si però di sera era più fresco.”

sabato 12 luglio 2014

OldStyle88

Mi è stato chiesto cosa ne penso di questi primi mesi di Thohir, del  mercato estivo come preannunciato da mesi senza colpi ad effetto ed esosi, della maglia e dello stemma.

Parto dal fondo. Lo stemma presenta delle minuscole differenze di rifinitura, ci ho messo un po’ per capire in effetti quali fossero. Ricordo addirittura però che anni fa lo stemma era decisamente cambiato per poi tornare all’originale. Sulla maglia potevano sprecarsi a fare righe azzurre un centimetro più larghe. Non sono un grande innovatore, sono più conservatore. Però mi viene da dire che Il presidentissimo mega tifoso innamorato della sua creatura patrimonio della società e tifoso mega galattico come se tutti noi fossimo asini e/o sudditi era riuscito a fare peggio seppur con una seconda maglia.

Per quanto concerne l’operato dirò la mia e sottolineo e ricordo sempre ciò che si disse in fase di avvicendamento societario: il presidente Moratti, primo tifoso bla bla bla bla è talmente innamorato che sa benissimo cosa sta facendo! 



Quindi non c’è da preoccuparsi e personalmente non mi preoccupo nemmeno un po’. Prima cosa, esistono due tipi di ricchi straricchi: chi fa giri conti personali per finanziare la sua passione, ma finiti i soldi finisce tutto, e chi pur avendoli non li mette perché li vuole creare sotto forma di ampliamento delle entrate. Mette quindi a disposizione del club le proprie capacità manageriali affinchè in futuro ci sia sempre più autonomia e meno bisogno di immettere capitali personali.

A noi tifosi interessa la logica del campo. Quello che riguarda i giocatori, e in estate rimpiangiamo forse quei titoli da campioni del mercato che i giornali ci dedicavano per esaltare gli acquisti faraonici. Come dicevo in passato però volenti o nolenti un occhio su ciò che accade negli uffici siamo costretti, nostro malgrado, a buttarlo. Così vediamo che in questi mesi, Thohir ha ottenuto finanziamenti consistenti per coprire i debiri, creato nuove società riorganizzando tutto l’ambiente Inter, messo uomini suoi in ruoli prima sconosciuti, lasciando in secondo piano il discorso prettamente calcistico per sistemare i buchi lasciati dal tifosissimo Moratti (tra l’altro sempre molto indispettito e arrogante nel recente passato).

Che sia cambiata l’aria lo si vede dalla conferma di Mazzarri, necessaria in quanto a differenza del passato, una parola non può essere smentita pena la perdita di credibilità in tutto l’ambiente calcio, non solo del club. La campagna acquisti sempre all’insegna del risparmio, è per forza molto oculata ma se potessi dare al reale presidente un consiglio in ambito tecnico gli direi di essere ancor più parsimonioso e oculato, spendendo soldi solo per giocatori effettivamente necessari e non presenti ad esempio nella primavera, anzi, imporrei di far giocare sempre tre ragazzi in modo possano crescere e acquistare valore anche nell’ottica di un discorso più complesso in prospettiva.

I soldi per questi mezzi giocatori se li tenga, per acquistare uno o due campioni veri. Quando il suo predecessore regalava Eto’o o Snejder rifiutando nel secondo caso cifre ben più alte da reinvestire, e giudicava ottime le loro cessioni per disfarsi del pagamento degli stipendi, sicuramente alti, permetteva di spendere un anno di stipendio del camerunense per comprare Pereira, o acquistava Alvarez, Coutinho e Cassano senza avere la minima idea su chi/come/quando puntare.

I giocatori di livello sono quelli che fanno la differenza e non lo scopro certo io. Così senza di loro i vari Forzan, Zarate, Mudingay, Gargano non sono minimamente riusciti a rimpiazzare i predecessori e come risultato si è ottenuta una involuzione preoccupante ma inevitabile. Pertanto, vanno bene i giovani e i meno giovani ma di valore soprattutto se comprati a zero. Inoltre invito l'indonesiano a non imitare gli errori di chi spendeva cifre enormi ma senza un ritorno economico, causando così l’insostenibilità dei campioni.