lunedì 16 dicembre 2013

Diamo a Cesare quello che è di Cesare, e lui in cambio ci dà i voti della partita


NAPOLI - INTER 4-2 . Analisi delle prestazioni.

HANDANOVIC: . In un reparto difensivo che potrebbe sfilare tra i clown del Circo Togni, lui è il capo. Quattro gol presi e una sola parata (inutile) sul rigore al 92. Primo gol: sul primo tiro assiste immobile tipo statua di sale: ormai lo sanno tutti che con lui basta centrare lo specchio della porta; secondo gol: tiro angolato e come si affrettano a sottolineare i suoi amici prezzolati di sky: imparabile...... per lui sicuramente; terzo gol: respinge corto sui piedi dell'attaccante un normalissimo da fuori, errore marchiano e criminale; quarto gol: la palla attraversa tutta l'area, manco ci prova ad uscire. VOTO: 3

JONATHAN: s'impegna e ogni tanto salta anche l'uomo, ma la fase difensiva? VOTO : 5

CAMPAGNARO:
 Si vuole adeguare immediatamente alla difesa da circo di cui sopra, e ne combina di tutti i colori. Non copre la fascia e "lancia" l'azione del 3-1. Vale per lui l'unica attenuamente che hanno tutti i nostri difensori: gioca accanto a Ranocchia: VOTO: 4

ROLANDO: L'unico non ancora "infettato" dal virus Ranocchia, se la cava in maniera onesta e sufficiente e anche alla fine fa un paio di bei recuperi non dandosi mai per vinto. Lodevole. VOTO: 6

RANOCCHIA: Che dire? Non ci sono aggettivi per descrivere la sua partita. Portato a spasso sia sul secondo che sul terzo gol dove si fa saltare come un birillo, assente sul quarto gol, non contento "incornicia" la sua prestazione con un rigore (l'ennesimo che provoca) al 92. Purtroppo solo ammonito, speriamo prenda una malattia (magari terminale) questa settimana. VOTO: 1

NAGATOMO: Imperdonabile l'errore sul primo gol dove rinvia di testa al centro dell'area facendo un bell'assit a Higuain. Poi segna anche e gioca con impegno, ma anche lui la difesa non sa cosa sia: VOTO: 5




CAMBIASSO:
l'unico giocatore di calcio in mezzo ai clown, come sempre fa le due fasi: copre la difesa e si propone in avanti facendo anche il gol del momentaneo pareggio. Se è finito lui tutti gli altri non sono mai neanche iniziati. VOTO 6,5

ALVAREZ: Giocatore di una leggerezza tipo "vitasnella". Non fa niente se non un paio di discese. Quando c'è da combattere si rintana nel suo guscio. Imperdonabile poi il fallo di mano che gli costa l'espulsione e lascia i compagni in 10 nel momento del massimo sforzo. L'unica buona notizia è che almeno non giocherà il derby. VOTO 4

GUARIN: Primo tempo discreto in cui tocca più palloni del solito e si propone in maniera costruttiva. Splendida l'azione in cui "assiste" Nagatomo per il gol del 2-3. Poi nel secondo tempo cala vistosamente e piano piano sparisce. Sbaglia anche il gol del possibile pareggio. Voto d'incoraggiamento VOTO: 6

TAIDER: Vaga senza costrutto in mezzo al campo: non si capisce se segua delle direttive (quali....? boh) o se sia lui a fare confusione. Comunque scarso il suo apporto alla squadra. Perde anche un paio di palloni pericolosi. VOTO: 4,5

PALACIO: il solito gran lavoro sulle fasce e la splendida finta per il gol di Cambiasso gli valgono la sufficienza. Non la sua miglior partita, ma è sempre troppo isolato in avanti. VOTO : 6

KOVACIC:
la "solita" sgambata di mezzortoccando i "soliti" tre palloni per fare i "soliti" tre inutili passaggi indietro. Personalità devastante. VOTO: 3

ICARDI:
Si rivede in campo la nostra star del gossip. VOTO: S.V.

mercoledì 4 dicembre 2013

OldStyle88

Se qualcuno di voi ha ricevuto e letto il volantino distribuito dalla Curva Nord domenica scorsa, oppure ha letto il testo sul sito della curva stessa, e pensa che sia stato io a scriverlo si sbaglia.

Mi sono complimentato con gli autori, anche perché alcune frasi e alcune parole oltre che la totalità dei concetti sono stati da me espressi in tempi non sospetti quando il volantino probabilmente era ancora in fase di alto mare.

Non mi interessa farmi i complimenti da solo, ma mi fa piacere di aver interpretato benissimo il pensiero e la mentalità di chi era a Madrid come a Reggio Calabria in Coppa Italia, chi ha sempre messo davanti l'Inter ai singoli, considerando chiunque non solo Moratti un servo dei nostri colori e non il fine ultimo per il quale viviamo.

Sono orgoglioso che senza parlarsi si sia evidenziato un gruppo di concetti che sono stati evidenziati benissimo nello striscione oggetto di polemiche feroci e assolutamente immotivate perché sia la forma che il contenuto non erano nulla di così scandaloso. Sottoscrivo quindi ogni singola parola di quel volantino e credo non ci sia altro da aggiungere.

C'è però da fare un bel discorso sull'episodio più esilarante mai accaduto nel calcio italiano, episodio che fa sbellicare dalle risate e piangere contemporaneamente.

I terribili cori discriminatori contro i napoletani intonati dagli ultras juventini durante Juve-Napoli e che hanno provocato tagli delle pensioni, aumento delle tasse, licenziamenti, e guerre civili, sono stati esemplarmente puniti dal solito Tosel con l'ausilio di un ultramoderno apparecchio che rileva i decibel; la curva sud cantava più forte e per prima, quindi due turni di squalifica. 

La nord ha solo seguito i cori e in maniera più flebile, quindi un solo turno di chiusura. Questi signori del calcio che si ricordano che è uno sport solo quando terminano uno sporco gioco di potere e in attesa di iniziarne uno nuovo, hanno così motivo di dare lezioni al mondo sul vero significato dello sport e del calcio, che come ha sottolineato Barbara Berlusconi in un suo recente discorso, “diventa magico nel momento in cui un bambino comincia a prendere a calci una palla per strada”. 

Questa commovente citazione mai riscontrata nella realtà, trova però tentativo di applicazione riempiendo le curve dello stadio torinese per Juve - Udinese con 12.000 bambini che avrebbero avuto il gravoso compito di dimostrare a tutti, come si fa a tifare con sportività, genuinità, e innocenza. (Però quanti adulti c'erano a accompagnare i bambini? E perché le altre curve erano vuote?)



Tutti pronti quindi ad attendere il 90° della partita evidenziando questa prova di civiltà resa possibile dall'assenza degli ultras di casa. Eppure al fischio finale qualcosa è andato storto.

I bambini, essendo bambini e come tali disincantati ed innocenti, trovano divertente sfottere il portiere avversario accompagnando le rimesse dal fondo con il coro.....oooooooo merda!!!!!!!

Immagino il loro divertimento (perchè nulla più deve essere considerato) che sicuramente è stato emulazione del coro che si sente in tv, coro che non è discriminatorio e nemmeno così violento.

Purtroppo per loro però gli stessi signori pronti a bullarsi della loro intuizione non l'hanno presa benissimo. Malagò: i bambini non sanno queste cose, c'era qualcuno che li manovrava (e chi se avete chiuso due curve? Le suore delle scuole a cui sono iscritti?)

Capello: non si affronta per bene il problema ultras in italia, che vanno debellati e cacciati dagli stadi (idem come sopra, in curva avete messo i bambini, gli ultras erano al pub a prendersi una serata di ferie forzate)

Tosel: non ha detto nulla, ma ha dato una multa salata alla Juve.... cornuti e mazziati! Suggerisco di chiudere le aule delle scuole per due giorni, ma l'effetto che potranno ottenere oltre a farsi ridere in faccia per la loro incompetenza di cui hanno già dimostrato grande padronanza, è lo stesso ottenuto facendo stare fuori noi a Inter-Fiorentina.

Magari per i bambini saranno due giorni di giochi felici, per noi è stato come stare nel paese dei balocchi. Come si è visto dalle foto... torce libere, tamburi che i più giovani avevano qualche imbarazzo a maneggiare, megafoni ormai sconosciuti, cori senza censura evidenziando anche ciò che il perbenismo e la finta libertà di opinione tende sempre a condannare, e tanto divertimento.


Questa è l'essenza del calcio, questo è lo spirito; non l'idolatria verso un singolo, non il silenzio ma passione inventiva e divertimento. Voi cari signori con lo sport non avete nulla a che fare.

lunedì 25 novembre 2013

OldStyle88

Nuovo stadio: con l’avvento di Thohir l’argomento torna prepotentemente d’attualità. Nonostante il presidente (mi sento meglio a chiamarlo così) abbia detto che valuterà il tutto, i giornali danno questo passo ormai per fatto.

Premetto che non ho cambiato la mia idea circa un nuovo impianto, sul quale sono contrario, ma è cambiato il presupposto. Per Moratti era un modo per aumentare i ricavi per ripianare i debiti, e quindi io l’ho letta come una necessità dovuta a una mancanza: sprechi, malagestione, poca professionalità.

Per Thohir invece è una base per essere più solidi e per quanto contrario, lo posso anche accettare. Naturalmente queste parole non arriveranno mai alle sue orecchie, ma una piccola recensione che suoni come un consiglio, è d’obbligo.

Dei modelli descritti dai giornali presi come spunto si parla della Friends Arena, dello stadio City of Manchester, dell’Emirates, del St. Jacob Park del Basilea. Bene, io non ci sono stato in nessuno di questi e ho visto solo qualcosa su internet.

Ciò che appare sicura è la capienza di non meno di 60.000 posti (giustamente il presidente Erick ha già detto che 40.000 sono pochi). Io a quella lista ci aggiungo il Mercedes Benz Arena di Stoccarda che conosco meglio tramite i miei amici tedeschi.

Invece tra i primi quattro citati quello più bello a parer mio è quello del Basilea. In comune hanno tutti una struttura all’inglese senza pista di atletica, ma andiamo a vederli nel dettaglio.



Andando sul sito della squadra svizzera sono rimasto colpito dalla frammentazione dei settori e dai prezzi. Innanzi tutto si vede subito uno spazio abbastanza ampio per le famiglie, situato dall’angolo opposto del settore ospiti, dalla curva opposta rispetto agli ultras di casa.

Il sito specifica che non è previsto il posto assegnato, mentre la tifoseria si posiziona nel primo anello, a bordo campo, curva ovviamente, in cui i seggiolini sono presenti solo dalla metà in su.

I prezzi in quel settore per un ragazzo sono bassi: 19 chf, circa 15 euro per un biglietto, mentre l’abbonamento stagionale costa 235 chf. Applicato all’economia svizzera i prezzi sono assai popolari.

Per chi invece vuole vedere la partita in modo più comodo magari unendo un pre-match al ristorante, vengono richiesti 75 chf per un ticket e 800 per un abbonamento. Anche in questo caso notiamo prezzi accessibili.

Questo dimostra il rispetto per le esigenze per tutte le categorie sociali e tutte le tasche, oltre che i gusti individuali nel vivere l’incontro.



A Stoccarda invece non ho mai notato settori fatti apposta per famiglie, ma la famosa standing area che vorrebbero reintrodurre in Inghilterra e che già esiste in Germania, si.

Si tratta di gradinate senza seggiolini a prezzi davvero irrisori con capienze più ampie e che vengono frequentate dalle tifoserie e di conseguenza da ragazzi, studenti, o chi non può permettersi un biglietto più caro.

A Stoccarda come  per l'Inter ci sono delle fasce di importanza di match ognuna delle quali ha un prezzo diverso. Per una partita media vengono chiesti per queste standing area (di cui ne sta discutendo anche la lega calcio) 8,50 euro a partita, mentre un biglietto medio per il posto migliore ha 86 euro di prezzo.

Al Mercedes Benz ci sono pubs, ristoranti, e pure l’Hotel, il negozio del club ovviamente e tanto altro. Però anche in questo caso notiamo una frammentazione e un certo rispetto delle esigenze e delle tasche altrui.

Degli stadi inseriti prima tra i famosi quattro, due sono inglesi e come detto hanno solo posti a sedere anche se oltre manica per combattere l’età media molto alta degli spettatori dovuta a prezzi molto cari si sta cercando di fare dei passi indietro sulle famose terraces che permetterebbero a giovani con meno mezzi economici di vedere le partite.

Manchester United ed Aston Villa sono tra i primi club a muoversi. L’altro stadio è quello di Stoccolma, un gioiello di modernità e di comfort. Anche in quello non ho ancora avuto il piacere di starci, ma anche li’ dalle immagini si vede che il primo anello è stato adeguato alle esigenze del tifo più passionale.

Insomma, anche se non credo ce ne sia bisogno ecco un consiglio. Nuovo stadio? Ok, ma secondo quei criteri che penso e spero che Thohir abbia già suoi.

giovedì 21 novembre 2013

La Voce (coerente con la tradizione) del Tifoso

Nicola:
Mou nell'estate 2009 aveva chiesto a Moratti: Snejder, Eto'o, Milito, Lucio. Invece Mazzarri chiede a Thohir per il prossimo gennaio: Cannavaro (quello scarso), Rolando Bianchi e altri giocatori mediocrissimi.  Notare la differenza.

Claudio:
Un'asino non diventerà mai un cavallo di razza. (Josè Mourihno su Mazzarri)

Massimo:
Nel mondo del calcio andrebbe introdotto il rischio d'impresa. Nel caso in cui un giocatore non rieca a assicurare almeno il 30% all'anno di presenze, niente stipendio. Così i vari Chivu , Mariga, Mudingay e altri sarebbero costretti a cercarsi in settimana un secondo lavoro in nero per sbarcare il lunario.


mercoledì 20 novembre 2013

OldStyle88

Mi sono preso qualche giorno per sbollire la rabbia; avessi dovuto guardare la forma di un qualsiasi pezzo nelle 48 ore successive a Inter-Livorno mi avrebbero censurato e denunciato.  Da denuncia però sarebbe chi su internet spera la morte del tifo organizzato, di quei delinquenti che non sanno mettere insieme due parole. Solo perché espongono uno striscione civile nel quale vengono espresse delle idee. Anche le ultime esternazioni di Mao Moratti in proposito sono grosso modo dello stesso tono

Premessa: quando Maldini lasciò il calcio l’indignazione e la morale anche del tifoso interista circa gli striscioni esposti dalla sud presero il sopravvento. Io ho sempre difeso invece la scelta perché scrivere che sei stato un campione che ha vinto tanto è una verità assoluta, così come sottolineare che stilisticamente ti sei comportato male con la tifoseria. Che male c’è?

Lo striscione di sabato mi è parsa una fotografia di 18 anni. Abbiamo vinto tanto, è storia. Abbiamo sentito però anche per anni gli sberleffi di tutta italia, anche su zelig, è innegabile. Abbiamo visto giocare Ronaldo, Vieri, Ibra, Eto’o, è un dato di fatto. Abbiamo insultato Cirillo, Brechet, Gresko proprio così, anche se si vuole nascondere la rumenta sotto il tappeto.

Successi e sconfitte (da Madrid, a Siena, a Roma, a Parma, a Lugano, Alaves, Helsingborg, derby del 6-0 e 5/5/2002) vanno contestualizzati, ma non credo di dire nulla di strano e mettere la testa sotto la sabbia per far finta di non ricordare è ridicolo. La stessa curva negli anni pre-Mancini esprimeva concetti molto chiari: Non ci importa quanto spendi ma quanto vinci, e l’invito a essere un po’ più lungimirante e pratico, contrariamente ai progetti della durata massimo trimestrale per poi archiviarli e ricominciare da zero.



Che Massimo Moratti abbia avuto passione, per carità, nessun dubbio. Idee chiare, programmazione, capacità sono però tutta un’altra cosa. C’è chi non compra un italiano nemmeno a pagarlo oro e chi dice che vanno valorizzate le risorse del posto con uno sguardo globale. C’è chi compra i giocatori vedendoli in videocassetta imponendo di fatto le proprie scelte all’allenatore, e chi dice che devono essere utili e funzionali, non perché sono suoi pallini.

C’è chi traccia linee guida e dà un target molto chiaro di modello, e chi ispira Ficarra e Picone nei loro sketch di Zeling quando rappresentavano due giocatori dell’inter della panchina lunghissima che nemmeno si conoscono. C’è chi anche su un argomento a me caro ma ora come ora dal significato diverso come il nuovo stadio sa già, nel caso di un si, come lo vorrà e come dovrà essere fatto, sperando naturalmente in un modello che sia come quello tedesco.

Insomma, c’è chi senza essere tifoso e venendo dalla lontana Indonesia porta comunque concetti già precisi e chi da tifoso e “del settore” ha avuto troppe lacune. Avrei onestamente capito maggiormente se le teste di queste due persone fossero invertite, perché non è normale un simile scambio di cervelli! Per queste mie idee sono un delinquente? Devo essere messo al bando come tifoso perché esprimo civilmente le mie opinioni portando comunque sempre argomentazioni? Non credo proprio.

Io ho a cuore l’Inter e con essa tutto il suo mondo; vi ho già spiegato che non mi basta il successo in se come trofeo vinto ma che la fama di tutti, società, tifoseria, entourage siano le migliori possibili. Ora comincia il bello, speriamo naturalmente che la dirigenza e la nuova proprietà mantengano le attese, lavorando comunque dall’invidiabile posizione creata da Moratti. Come dicevo qualche volta fa: se tutto va bene, è la dimostrazione che bastava poco per fare meglio, ma se va male…non era Moratti il tifoso che sapeva perfettamente in che mani metterci?

Educazione, approccio, e mentalità sono quelli giusti….. ora Thohir deve solo imparare oh mia bela madunina e diventa più milanese di tanti altri!

lunedì 18 novembre 2013

Così Parlò Fulvio Il Vikingo



Sentire alla TV dei pincopallino qualsiasi gobbi e biretrocessi travestiti da opinionisti sbeffeggiare un imprenditore che a 43 anni si è già creato un impero economico è alquanto grottesco... Preoccupati?


Inoltre questo non è un babbo... E se noi tutti saremo bravi a farlo innamorare dell'Inter non ci metterà dieci anni a farci vincere sperperando una valanga di miliardi per soddisfare i suoi capricci... Cominci a tagliare tutti i rami secchi e formi una società di professionisti seri e competenti senza leccaculi e raccomandati. Spero vivamente faccia di testa sua senza farsi influenzare dal petroliere e i suoi tirapiedi...

sabato 16 novembre 2013

OldStyle88

Proprio l'altro giorno dicevo che non c'erano più argomenti da trattare e tutto ciò che si doveva dire su molte cose è stato detto. Poi arriva la giornata di ieri con le solite trasmissioni e le solite lamentele contro gli ultras.

L'apice della giornata (perché a Genova un tifoso veronese cade dal pullman allora c'è la categoria degli autisti che si sente ostaggio dei tifosi; a Torino la solita preoccupante e ridicola discriminazione territoriale; ecc ecc ecc) però c'è a Salerno per Salernitana Nocerina. Voi direte: e cosa ce ne frega a noi di Salernitana Nocerina?

Ce ne frega, visto che in questo fatto c'è un riassunto della maggioranza delle incongruenze e ingiustizie mediatiche e non che il mondo del calcio offre. Leggo sul giornale oggi che “a causa di un avvio deludente della squadra e del divieto della trasferta ai tifosi nocerini”, gli ultras minacciano i giocatori.

Punto primo: avvio deludente della squadra. Quale tifoseria nel mondo non si è trovata di fronte ai propri giocatori che perdono? Tutte, e di per se in base a mille situazioni che si presentano, non sarebbe nemmeno un grave problema. Il problema nasce quando sai benissimo (e anche noi all'Inter lo sappiamo molto bene) che i giocatori non corrono dato che fanno la bella vita e l'infortunio è il più delle volte una scusa per non giocare e dedicarsi alle mille amanti o viene trascurato e si prolunga o si aggrava per la vita non da atleta dei giocatori.

Abbiamo una squadra di campioni noi interisti? No, ma dicevamo qualche tempo fa che lavoro, serietà, allenamento, impegno, riescono a coprire molti buchi e a ottenere comunque risultati buoni. Quando però tu disoccupato, studente, lavoratore precario, o impiegato a tutti gli effetti con uno stipendio ormai insufficiente a vivere normalmente, sai e vedi con i tuoi occhi (dato che queste non sono supposizioni ma certezze che naturalmente non vengono rese pubbliche) che i tuoi sacrifici nel seguire la tua squadra sono accolti con leggerezza e scarso senso di responsabilità, allora ti girano i coglioni. Letteralmente.

Allora chiedi ai tuoi in campo quando perdono 4-0 in casa con il Siena di togliere le maglie, contesti la mancanza di risultati non per incapacità  ma per indolenza. Ovviamente non faccio discriminazione territoriale altrimenti mi chiudono il computer per due giorni, ma posso immaginare che al sud il problema lavoro sia per certi versi più grave e ragazzi che mettono via anche gli spiccioli per seguire la squadra e non vengono rispettati con il minimo che una squadra può fare e cioè giocare novanta minuti alla grande, allora ti fa imbufalire.




I giocatori sono ragazzi come noi, per certi versi anche più giovani e percepiscono soldi che permettono di avere tutto quello che un loro pari età non ha. Assistenza medica privilegiata, sfizi, bella vita, nessun problema se hanno un minimo di testa a campare di rendita una volta appese le scarpe al chiodo. Donne molto belle che noi vediamo solo nei calendari e che non si innamorerebbero mai di un operaio che a stento arriva a fine mese.

Dovete darvi da fare, e il motivo è che la gente vuole vedere impegno. Lo scorso anno a San Siro, venivate applauditi dopo sconfitte in casa inspiegabili e io mi incazzavo tremendamente per l'ottusità del pubblico che ha lasciato troppo correre il vostro menefreghismo e il vostro essere lavativi.

Punto due: trasferta vietata. Chi ha vietato le trasferte? Chi sapeva che in questo modo avrebbe risolto ogni problema. Gli effetti li sappiamo. Ci sono tifoserie tesserate dalla prima ora che continuano a girare l'italia come niente fosse. Altre che recano un danno alla società non facendo l'abbonamento e obbligando la stessa a trovare soluzioni alternative entro la legalità; altre che ci vanno lo stesso come prova di forza contro lo stato.

Eppure la costituzione italiana garantisce la libera circolazione dei cittadini entro il territorio nazionale. Non di domenica. Se sei di Milano e tifi Inter non puoi andare in trasferta senza tessera, ma se sei di un'altra regione allora si. Se vuoi fare l'abbonamento devi avere la tessera altrimenti va bene senza. Se ti alzi al mattino e vuoi andare allo stadio devi prima fare i conti studiando limitazioni e limiti, quindi devi organizzarti per tempo.

Chi ha vietato le trasferte? Gli stessi che parlano di violenza. I nocerini aspettavano evidentemente questo derby ma non hanno potuto muoversi da casa, eppure la loro presenza si è fatta sentire.... eccome! Sentendo giornalisti e signori del calcio, insulsi gli uni quanto gli altri, mi sembra di tornare a vecchie frasi già scritte e dette tranne una. Il calcio deve educare vero? Sono i giovani gli uomini del domani giusto?

Voi giornalisti difendete i comportamenti di Balotelli, fate finire sotto i riflettori una città come Napoli accusandola di fatto di essere inferiore al resto d'Italia insultando migliaia di persone sparse per la penisola e all'estero, giustificate la non professionalità di calciatori e addetti ai lavori, spesse volte accusati e condannati per illeciti e che loro stessi chiedono la testa di persone che vogliono solo poter vivere la domenica in modo libero.

Abolite treni speciali e vi lamentate dei pericolosi incroci in autogrill, rimpicciolite i settori ospiti e introducete normative tali da non permettere la convivenza tra tifoso ultras e non, e andate in televisione a fare la morale?


Vergognatevi tutti.... SOLIDARIETA' TOTALE PER CHI VIVE ANCORA IL CALCIO CON PASSIONE E NON ACCETTA DI ESSERE UN ROBOT DELLA DOMENICA.

martedì 12 novembre 2013

Armiamoci e partite

E certo, si sentiva davvero il bisogno di innescare una polemica intorno alla pezza della Nord esposta prima di Inter-Livorno. Riguardo a questo solo poche e coincise considerazioni:

1) Da quando in qua la Curva Nord rappresenta tutti gli interisti e non solo se stessa?

2) Il concetto di libertà di espressione dove sarebbe andato a finire? Siccome non ho letto insulti di nessun genere sulle lenzuolate in questione, siamo in Corea del Nord per dover alimentare la cultura del tutto bello a ogni costo? Quale sarebbe lo scopo finale di questa polemica? Forse pretendere l'imposizione del pensiero unico, sul modello delle sette e dei fanatici religiosi? 

3) Richiamando il punto sopra, ora dopo diciotto anni per quale razza di motivo non si può trarre un giudizio complessivo, rispetto a quanto è stato fatto di positivo e di negativo durante tutto questo periodo? Davvero non si possono trarre le conclusioni e tutti dovrebbero essere affetti dalla sindrome del Mulino Bianco?

4) Perché i fans ortodossi di Moratti non si sono presentati allo stadio con i loro di striscioni? Forse si fa meno fatica a criticare chi si espone, invece di farsi carico in prima persona delle proprie istanze? Allora siamo sempre al solito, sono tutti ricchioni con il culo degli altri?

5) Inoltre tutta questa massa tanto riconoscente sulla carta al presidente uscente, per quale ragione sabato sera non ha cantato il coro a squarciagola dedicato appunto a Moratti? (ero allo stadio e non mi sembra che i settori di tribuna e altri si siano certo sprecati, e la serata se dobbiamo dirla tutta è stata vissuta con una notevole dose d'indifferenza da parte di tutti i presenti) Anche qui è sempre il prossimo a dover tirare fuori la voce? 




6) E di grazia, ma come faranno a conoscere il livello culturale dei frequentatori della Curva? Appartengono forse a qualche servizio segreto sconosciuto in grado di valutare in questo senso tutti gli eventuali ottomila avventori del secondo verde? E dato che visti e considerati certi strafalcioni dozzinali sui congiuntivi che ho riscontrato, adesso questi moralisti da buondì motta non farebbero meglio a preoccuparsi della qualità della loro forma di scrittura, piuttosto che giudicare il grado di istruzione di gente che peraltro nemmeno conoscono?

7) Ah.. indignarsi per uno striscione si, mentre per le prese per il culo da parte di Andrea Agnelli e altri tutti zitti e rasseganti come i pavidi e gli inetti, allora qui funziona solo con la dinamica dell'irritazione a intermittenza?

8) Poi se sono così dispiaciuti per l'avvicendamento societario in atto, invece di sostenere la società solo sulla tastiera, e in altre forme puramente ininfluenti e teoriche, non sarebbe stato meglio compiere dei gesti concreti per cercare di evitarlo, tipo comprare più magliette originali, sottoscrivere più abbonamenti, presentarsi allo stadio anche in partite con poco appeal come Inter-Baku? (contro il Trapani il 4 dicembre ci sarà l'ennesima prova del nove .. lì si vedrà chi ci tiene a parole oppure no)


9) Quando qualcuno di quelli che hanno storto il naso per questa presa di posizione, al posto di perseverare nell'italico vizio armiamoci e partite, finalmente metterà in atto qualcosa di pratico e visibile per manifestare il suo stato d'animo? 

10) Lo ripeto: quando? (invece di restare pervicacemente aggrappati ai maroni di chi pensa a voce alta e di chi una vita ce l'ha e non si cura certo di quelle altrui)

giovedì 24 ottobre 2013

OldStyle88


L’ultras è apolitico, allo stadio non c’è politica. Mai frase, che sento più come cantilena che per reale convinzione, mi fa sorridere perché nulla è di più falso. Naturalmente non mi riferisco a una precisa curva o a un preciso gruppo.

Parlo dell’intero movimento, frammentato e diviso in campo politico da simpatie opposte, ma unite quando si tratta di andare contro il sistema… perché andare contro può anche non essere una scelta unanime in assoluto, ma una scelta che in quel momento fa del bene a te e un danno ai tuoi nemici, qualunque essa sia.

Ora come ora si possono fare dei pericolosi ma sicuramente fondati parallelismi tra ciò che vediamo allo stadio e ciò che la vita quotidiana di suggerisce. Il calcio in Italia sta andando allo sfacelo. Se prima le domeniche erano il giorno in cui l’Italia si bloccava e si metteva in marcia, non solo fisica, per aggregarsi, conoscersi, fare gruppo, sfruttare la propria fantasia, misurarsi con le proprie paure, ora l’imperativo è quello di fare in qualche modo affinché si vada nella direzione opposta.

Cosa succede a livello politico? La mancanza di voler creare opportunità per le famiglie, per le persone, per fare in modo che la loro vita assuma connotati di soddisfazione in ciò che si svolge nel quotidiano, a livello lavorativo e di evasione, è evidente. Tutto deve essere schedato giustificato valutato, approvato e deve rientrare in un qualcosa di politicamente corretto.

Cosa vuol dire? Che se la UE dà certe direttive (e sappiamo tutti che ci sono e vanno scrupolosamente eseguite, infischiandocene del nostro personale bisogno, come l’accoglienza di malcapitati che vengono in Italia non perché è la più vicina) anche il governo del calcio deve eseguirle in nome dei trattati firmati dai nostri politici corrotti che pian piano ci stanno facendo rinunciare alla nostra sovranità.

Possono darsi la mano con i signori del calcio, perché anche in questo ambiente, dall’Europa di Platini all’Italia di Abete, le analogie sono evidenti e incastonate perfettamente come un puzzle.

Non si vuole più permettere alle persone di poter avere una qualità della vita normale, ed è meglio rinchiudersi in casa con la Play o meglio ancora Facebook invece di uscire in strada e misurarsi con le proprie paure e i propri limiti.

Lo dico senza paura di smentita, almeno per me: quando ti misuri in un gruppo di persone, devi farti accettare, devi fare un passo avanti perché uno indietro non si può, allora si matura e si cresce.

Hai dato due cazzotti allo stadio? Amen…. Hai inventato un coro nuovo o una coreografia splendida? Hai fatto lavorare il cervello…. Ma il risultato è il medesimo; ti sei confrontato. Ovviamente tra un cazzotto e le mazze chiodate o le sciabole c’è una bella differenza, non fraintendetemi.




Ciò che però va detto è che gli ultras sono l’ultimo vero movimento giovanile che chiede rispetto per la persona umana, per la fantasia, per l’espressione, per tutto ciò che è ancora non computerizzato. Anche per l’espressione, si, il tanto decantato articolo della costituzione che la garantisce e che ogni domenica viene infranto.

Non hanno sospeso la partita domenica e sono stati presi in castagna i signori dei palazzi. Con tutto il caos che succede e sta succedendo come avrebbero agito? Hanno optato per la via di mezzo… la condizionale. Una delle più grandi CAZZATE mai inventate dall’uomo.

La storia insegna che ci vuole una grande classe dirigente perché il popolo abbia voglia di seguirla e di crescere. A voi cosa sembrano?

Personalmente ritengo che la farsa a cui stiamo assistendo e che con un minimo di pudore di ognuno venga così valutata, cioè farsa, sia una precisa direttiva sociale dei politici, dei governi, ai quali frega molto poco di pensioni sanità  e altri problemi… le loro malefatte non devono essere controbattute dal popolo che è meglio stia a casa davanti a uno schermo.

La mia esperienza in curva, che dura ormai da tanto e spero durerà ancora a lungo, mi ha insegnato una cosa che cerco di tramandare non solo a chi ama il calcio ma che vale in ogni ambito. Una persona può crescere e migliorare solo confrontandosi e mostrando le proprie potenzialità non stando chiusa in casa ma agendo in prima persona, mettendosi in gioco e ragionando perché solo quando le cose si provano sulla pelle si possono giudicare.

Visto che chi comanda tutto questo non lo sa e può averla vinta per qualche anno, ma non per sempre... prima o poi si ritornerà davvero alle antiche maniere e succederà quando a giocare a questa buffonata saranno solo loro.

sabato 19 ottobre 2013

La musica è finita


gli amici se ne vanno. In questi giorni si è chiusa un'era. Niente di meglio dei versi di un grande interista come il Califfo per definire la conclusione di una storia. Dopo diciotto anni vissuti come una continua corsa sulle montagne russe. Dopo un tempo denso di ascese fantastiche e di discese rovinose (almeno per me), Moratti ha ceduto il 70% del pacchetto azionario agli indonesiani capitanati da Erick Thohir. Personalmente ho tirato un sospiro di sollievo. La situazione finanziaria del club era talmente grave, che non vedevo nessuna alternativa praticabile alla acquisizione straniera.

Al contrario parecchi tifosi, a quanto sento e  leggo, sembrano non averla presa benissimo questa situazione. Da una parte li capisco,  ci sono intere generazioni cresciute con il figlio di Angelo e con capitan Zanetti. Ma dall'altra pongo loro una domanda facile, facile: ma l'alternativa milanese a Thohir quale sarebbe stata? Esiste qualcuno in grado di fare il nome di un imprenditore meneghino che fosse in grado di mettere sul tavolo 250 milioni di euro cash?

La replica purtroppo è di una semplicità disarmante, disgraziatamente non c'è nessuno non solo a Milano, ma neppure in tutta Italia che possa permettersi di investire certe cifre nel calcio e non solo. Altrimenti non si spiegherebbe come mai siano finite in mano agli stranieri tutta una serie di aziende importanti e prestigiose. Parlo per esempio di Telecom, Star, Galbani, Bulgari, Gucci, Loro Piana, Pernigotti. 

Si sarebbe potuto evitare tutto questo? Credo proprio di si. Del resto se mi guardo indietro, penso che i cinque anni ininterrotti di successi, potevano e dovevano essere sfruttati meglio dal punto di vista commerciale. Certi rinnovi scellerati nell'entità del contratto e nella relativa durata potevano essere evitati. Questo tipo di opzioni avrebbe di sicuro portato grande giovamento alle casse della società e il presidente non si sarebbe trovato in una condizione incresciosa. 

Inoltre anche con una apertura anni fa all'azionariato popolare, si potevano corroborare ulteriormente i conti del bilancio. Invece niente di tutto questo è stato fatto. Allora quando non si possiede una visione lungimirante del futuro, può capitare che succeda quel che poi in effetti è successo: tocca vendere la baracca. 



Non ho la sfera di cristallo per sapere se Thohir sarà un grande presidente oppure no, ma la realtà in cui ci si è ritrovati era quella che era e non lasciava altra via di scampo. 

Alla faccia della storia dell'amore sbandierato in ogni dove. Sarà che quando tengo a qualcosa io ne ho una cura al limite dell'ossessivo, per preservarla da ogni problema. Quindi non capisco come riempire l'organigramma del club di una serie di incapaci, di inetti e peggio ancora di ex-juventini possa essere interpretato come un gesto romantico. 

Nemmeno portare l'Inter a un passo del tribunale io lo trovo un fatto legato all'affettività, la storia dei debiti fatti per amore per me è una cazzata pazzesca fatta e finita.  A casa mia un discorso del genere viene valutato nei soli termini di incapacità e di rassegnazione. Del resto i top club normalmente vengono gestiti come una multinazionale, a livello finanziario tra il Bayern e la Volkswagen non c'è distinzione alcuna. 

Disonesti sono stati la maggior parte dei media (tanto per cambiare) a illudere parte consistente della tifoseria che Moratti avrebbe potuto farcela da solo, nascondendo il reale stato economico della nostra amata squadra. Omettendo di chiarire che nemmeno la Saras se la sta passando benissimo. Così non si fa un'informazione corretta, così si prende per il culo la gente.

Comprendo che la conclusione dell'operazione possa presentare una serie di interrogativi (il socio indonesiano Roeslani è al centro di un giallo finanziario) che solo il tempo potrà chiarire, ma dato che non si è ragionato con i nonostante al posto dei se, si è arrivati a ragionare alla conclusione della mia povera nonna: o mangi la minestra o salti la finestra. 

Il finale è malinconico, nemmeno a farlo apposta, in assoluta simbiosi con queste giornate autunnali, visto che Moratti abbandona per obbligo e non per volontà. Altrimenti secondo una logica inoppugnabile, sarebbe rimasto il padrone del vapore. 

Invece è avvenuta una svolta epocale, se sarà positiva o negativa difficile dirlo, il futuro non è scritto. Comunque qualche certezza per fortuna resiste ancora: siamo e restiamo bauscia, la maglia resta e andiamo avanti. Domani sera ci tocca il Torino: Forza Inter!



mercoledì 16 ottobre 2013

OldStyle88


Il giorno tanto atteso è arrivato: Inter a Thohir. Personalmente gioisco anche con chi mi fa notare le incognite che il futuro riserva.

E' vero, tutti, chi più e chi meno, siamo dubbiosi circa le intenzioni che il nuovo padrone avrà nei nostri confronti, e ognuno si farà una sua idea circa i più disparati argomenti, io anche.Eppure le mie innumerevoli sparate anti-Moratti trovano gioia in questa cessione, sia per la fiducia che personalmente nutro nei confronti di Thohir augurandomi che non venga tradita, ma soprattutto per il rancore che ormai da anni ho sempre manifestato contro l'ex presidente.

E' più la speranza che si faccia da parte del tutto che la paura che l'Inter diventi un giocattolo in mano ai nuovi proprietari. Premesso che se a comprare l'Inter fosse stato Paperino in accordo con Qui Quo Qua sarei stato felice lo stesso; il mio ideale di compratori sarebbero stati Pellegrini e quella cordata mai svelata;  non è andata così ma va bene lo stesso.

In questi momenti di sconforto per i tifosi smemorati che piangono la dipartita del Massimo (ma non è morto ragazzi, è vivo vegeto e con il 30% ancora in mano) ricordo solo una frase che sento ripetere da mesi: Moratti sa cosa è meglio per l'Inter. E' una garanzia! Bene, quindi di cosa ci preoccupiamo?



La sua scelta è quindi certamente quella giusta, in ogni caso. Prendiamoci questo dogma e aspettiamo. Ciò che mi dà fiducia e che mi lascia una minima percentuale di possibilità di assistere a cose peggiori rispetto a quelle vissute in questi anni, è che Thohir è sicuramente un manager migliore con un po' più di senno.

Non è di certo un tifoso, ma se è per quello molte scelte di Moratti hanno dimostrato che neppure lui non lo era a grandi livelli. Sono volutamente breve perché le parole e le chiacchiere riguardo qualsiasi argomento che tocca l'Inter sono fuori luogo. Chi vivrà vedrà.

Vorrei però essere al posto di Thohir al momento. Sia per i soldini che ha e sia perché in questa avventura può solo fare meglio. Può ottenere risultati gestionali migliori senza sbattersi granché, perché peggio di così... è davvero dura fare.

Se le cose andranno bene in tal senso (e sottolineo la parte escludendo troppi patemi, come penso) vorrà dire che Moratti era veramente un manager limitato. Se al contrario andranno male... non era Moratti che essendo un grande tifoso sapeva in che mani saremmo stati consegnati?

Chiudo il mio intervento con un post letto recentemente non ricordo più dove: primo traguardo della società sarà recuperare i 10.000 abbonati persi in uno o due anni. Scommettiamo che sarà il primo risultato che verrà raggiunto  abbastanza agevolmente?

mercoledì 9 ottobre 2013

In silenzio...

anche un idiota può sembrare una persona intelligente. Sfortunatamente gli idioti vogliono sempre parlare. (E. Drusiani) 

L'ultima trovata di certi personaggi è combattere la discriminazione razziale e territoriale a colpi di normative e decreti leggi, attraverso provvedimenti che hanno a dir poco del paradossale. 

Allora in prima analisi vediamo chi sono coloro i dispensatori di perle di moralismo a vario titolo:
Il primo è Giovanni Malagò a capo del Coni, uno con una reputazione non propriamente immacolata, visto che è stato indagato per abuso edilizio. Dal quotidiano La Repubblica del 9 ottobre 2009: Giovanni Malagò è indagato in qualità di presidente del Circolo Canottieri Aniene amministrativamente responsabile del circolo "Acqua Aniene", uno degli impianti sottoposti a sequestro totale oggi dal gip Donatella Pavone, su richiesta del pm della procura di Roma, Sergio Colaiocco. Il circolo Acqua Aniene si trova in via della Moschea, nella zona Parioli a Roma, ad almeno un chilometro di distanza dall'Aniene che sorge su una ansa del Tevere. Secondo la procura le opere realizzate abusivamente, strutture terminate e già funzionanti, sono state costruite su un'area di proprietà comunale: area concessa per l'edificazione di un nuovo edificio, realizzazione di una piscina esterna e sistemazione di un parcheggio realizzato con uno sbancamento. 

Il secondo è Giancarlo Abete presidente della Federcalcio, indagato nel per omessa denuncia per designazione illegittima, poi prosciolto nel 2012 con le seguenti motivazioni:  E’ innanzitutto doveroso rilevare come il Pubblico Ministero presso il tribunale di Roma avesse ritenuto a differenza del gip : per quanto riguarda Capua i reati fossero prescritti perché consumati fino al 2005 e per quanto concerne Abete non fosse sufficientemente provata  la sua conoscenza dei fatti, che è cosa ben diversa dall’innocenza. Poiché siamo amanti della verità qui di seguito pubblichiamo in originale la richiesta di archiviazione del pubblico ministero e l’ordinanza del gip che ha ritenuto archiviare l’ipotesi di reato nei confronti dell’indagato Giancarlo Abete... (fonte professionecalcio.net)

Il terzo soggetto in questione è Gianpaolo Tosel, uno che ha deve avere almeno un timpano perforato, perché quando si tratta di sanzionare i cori cantati duro al Conad Stadium, è proprio duro di udito. 

Insomma quelli che ci stanno facendo dei bei predicozzi  e stanno mettendo in atto dei gesti a dir poco anticostituzionali, sarebbero per allegoria il ladro, il muto e i l sordo, tre personaggi che se fosse ancora in vita Sergio Leone sarebbero fonte di ispirazione per un western memorabile. Purtroppo Sergio Leone è scomparso tempo fa e questi stanno ammorbando i tifosi, per giustificare le loro cazzate, trincerandosi dietro alle disposizioni Uefa.

Peccato che stamani, la Uefa attraverso le dichiarazioni di un suo delegato William Gaillard smentisca in pieno questa tesi: Ma esiste una differenza tra razzismo e campanilismo, che molti sostengono si celi dietro quello che viene tacciato di discriminazione territoriale? "Noi parliamo in generale di discriminazioni, ma siamo in contatto con le Federazioni e con loro il confronto è sempre aperto e chiaro. Era necessario dare un segnale forte contro le discriminazioni e aver previsto sanzioni dure è importante. Poi la differenziazione tra le tipologie delle discriminazioni è compito delle Federazioni". 



Insomma la trovata del pugno duro sulle discriminazioni razziali, quando invece trattasi di normali sfottò campanilistici, è in realtà tutta farina del sacco dei nostri dirigenti incapaci e corrotti. Naturalmente il giro di vite riguarda esclusivamente quei brutti e cattivi che rispondono al nome degli ultras. Perché in parlamento quando onorevoli deputati e senatori si apostrofano nei termini più grevi e volgari, a nessuno è mai venuto in mente di chiudere il parlamento. E se per ipotesi mi trovo in un ufficio postale non è che se per caso un marocchino viene offeso dal mio vicino di posto, allora in quel caso col cavolo che si abbassa la saracinesca. E nemmeno al supermercato si chiudono le porte per vicende analoghe.

Quindi io mi domando, come mai questi insulti presunti dovrebbero venire sanzionati solo allo stadio? Non è anche questa una forma di discriminazione? Perché sempre lo stesso luogo di aggregazione (specialmente il settore delle curve) viene preso di mira? In Italia attualmente non ci sono abbastanza problemi a cui pensare? Eppure viviamo in un paese dove l’Istat ha appena calcolato che ci siano 9.5 milioni di italiani poveri, e di questi 9,5 milioni, sembra ci siano ben 4,8 milioni coloro che purtroppo vivono in condizioni di povertà assoluta. Eppure viviamo in un paese dove la disoccupazione giovanile è oltre al 40%, ma nonostante queste e altre emergenze sociali drammatiche i parrucconi del potere, in questo caso sportivo, trovano il tempo per preoccuparsi di queste stronzate.

Perché è sempre in auge il solito luogo comune che in curva ci vanno solo i delinquenti? Quando poi spesso e volentieri magari in tribuna autorità ci trovi i solerti funzionari di Equitalia, che hanno fatto suicidare tanti imprenditori onesti con le loro cartelle pazze, oppure i banchieri che hanno truffato tanti risparmiatori attraverso bond argentini, Parmalat, subprime etc etc, gettando nella disperazione più nera moltissime famiglie che in un attimo hanno visto svanire il frutto dei sacrifici di una vita intera, o i palazzinari che si fregano le mani dopo terremoti e calamità naturali di vario genere, perché in quelle disgrazie loro una possibilità smisurata di guadagno con il malaffare più bieco.

Cioè si può sapere per quale ragione essere in giacca e cravatta ti fa apparire meno colpevole rispetto a un tatuato, quando invece sei uno marcio dentro della peggiore specie? Chi ha paura degli ultras? (che forse non saranno tutti angeli, ma nemmeno tutti diavoli).

Allora io credo, dopo averci pensato a lungo, che a temerli siano soprattutto coloro che vedono nel movimento l’unica forma attiva e organizzata di dissenso sociale all'interno nostra società, in cui la rassegnazione giorno dopo giorno prende il posto dell’indignazione. Sono i potenti a voler anestetizzare le nostre coscienze. E in effetti in piazza a protestare non ci va più nessuno, anche se la situazione economica è sempre più pericolosamente speculare a quelle della Grecia e della Spagna. 

Le famiglie al momento riescono ancora a fungere da ammortizzatori sociali e si va avanti come si può.  Per fortuna, dico io, c’è chi non si arrende al degrado nel quale sempre più il nostro paese sta sprofondando. C’è chi dice no alla passività dilagante. Poi magari questo avviene in modi a volte discutibili,  ma  che piaccia o meno, sono gli ultras i soli a non rassegnarsi e a domandare legittimamente qualcosa di meglio per loro, per noi, per tutti.