Il caso Tavecchio di questi giorni mi fa pensare proprio che l’uscita del calcio italiano dalla crisi non sarà a breve. Vi consiglio di cercare su youtube un video di Julio Velasco (uno che nella pallavolo ha vinto qualcosina…) mentre spiega la cultura degli alibi. Cioè il non affrontare le difficoltà dando la colpa a qualsiasi cosa pur di non centrare il vero problema.
Un esempio potrebbe essere Thiago Motta che addebita al caldo le magre figure della nazionale ai mondiali. E’ un video che periodicamente guardo, per spronarmi quando inizio a trovare scuse per insuccessi che sono solamente causa mia. Ebbene anche questa volta non ci smentiamo.
Chiariamo subito; a certi livelli la forma è importante tanto quanto la sostanza e le espressioni che usiamo comunemente al bar non possono essere ripetute come se niente fosse.Il problema però è che la sostanza, ciò che davvero conta, è impietosa e deve quanto meno far riflettere. La colonia straniera in Italia, di cui una buona parte di scarsa qualità ma pagata cifre alte per il valore poi apportato non è assolutamente l’unico male ma un ingranaggio da sistemare.
Quando le squadre italiane (non solo Milan Inter e Juve) dominavano in Europa da chi erano composte? Giocatori per lo più italiani con degli stranieri di valore assoluto. Molto semplicemente si lanciavano giovani che puntualmente sfondavano e arricchivano la nazionale.
Mondiali Italia ' 90: 2 gol subiti in tutto il torneo, Usa '94 quando ancora la situazione non era come quella attuale, finale persa ai rigori. Di “mangia banane” come li definisce Tavecchio non ce ne sono pochi. Con i soldi che prendono non credo si accontentino delle banane ma frutti ben più costosi. Per fare un riferimento all’Inter, Pereira pagato undici milioni circa era davvero più forte di Faraoni?
La priorità però non è analizzare i problemi reali del calcio italiano, ma combattere il razzismo. Ormai bisogna essere preoccupati per tutto ciò che si dice perché non sono i contenuti a importare quanto la forma, a chi la si dice, con chi si comunica. UE e UEFA sono due facce della stessa medaglia e operano nei rispettivi settori con le stesse identiche mansioni e finalità. Frega nulla del calcio italiano, l’importante è che i messaggi siano gli stessi.
Sono fiducioso che il calcio italiano proseguirà a persistere nel suo torpore, perché come sempre gli alibi, o comunque le piccolezze sono assolutamente più importanti dei contenuti.
Personalmente non sono solo d’accordo sulla riduzione del numero di stranieri per valorizzare i vivai (con logici ed evidenti benefici su più fronti, sia economici che sportivi) ma anche sul ritorno a 16 squadre per usare più partite per giocare una coppa italia migliore (attualmente è farsesca), e allenare meglio la nazionale. Non ultimo far tornare la gente allo stadio.
Non è giocando più partite che si risolve il problema che è di concetto e strutturale. Chi non va allo stadio perché non ci vuole andare, non ci andrà mai. Chi ci va sempre non potrà andarci in eterno facendo presenza ogni volta anche se si giocasse cento volte all’anno. Prima o poi qualcuna la salterà. Questo poi al netto di tutto il discorso su leggi e compagnia bella.
Il discorso razzismo e discriminazione che si solleva abbastanza frequentamente ormai in base a fattori non meglio precisati, anche abbastanza grotteschi, sono solo armi per interessi superiori. Non cadiamo in questa trappola!
Effeciiemme:
Che dire di Tavecchio? Beh sinceramente a me sembra l'ennesima operazione da repubblica dei pannoloni. Cioè più sei vecchio, più sei rincoglionito, più salgono in maniera esponenziale le possibilità che tu possa conquistare una poltrona di prestigio. In effetti così è capitato
Dopo il disastro del mondiale brasiliano, serviva un cambiamento radicale ai vertici del calcio italiano. Invece no. Dal cilindro si estrae un coniglio oramai mummificato. Venghino signori e signore a ammirare il nuovo boss della Figc. Un burocrate del pallone da anni e anni saldato con il flessibile alla presidenza della lega dei dilettanti. Un pluricondannato, uno che come apre bocca fa una figura di merda: dalle banane, alle donne sportivamente handicappate, al paragonarsi all'assassino di Kennedy (a proposito ma cosa c'entra?).
E' uno di quelli che esprime il provincialismo più gretto. Di quelli tagliati giù con il falcetto. Di quelli con il bianco spruzzato d'ordinanza al bar mentre inveiscono sugli stranieri. Peccato poi che se per caso, sono titolari di una fabbrichetta, e hai la possibilità di dare uno sguardo nei loro reparti, non trovi un operaio italiano nemmeno a pagarlo oro.
Insomma ipocrisia portami via. E faccio ancora molta fatica a metabolizzare la cosa che lui possa usare certe espressioni poco eleganti durante un'assemblea ufficiale (per usare un eufemismo) e diventare il gran capo mentre le curve vengono squalificate per discriminazione territoriale.
Del resto in un paese dove al sig. Schettino è consentito tenere lezioni all'università su come gestire il panico, che un soggetto del genere sia stato eletto non è un fatto che credo possa stupire qualcuno. Se esiste in Italia uno specchio oggettivo del paese reale è proprio il nostro mondo pallonaro. Nel caso la vittoria di Tavecchio riflette il concetto di come a livello nazionale stiamo andando sempre peggio. Poi certo io spero sempre in questi casi si sia toccato il fondo. Spero di si, ma temo di no.
Ps: Va bene, Tavecchio non piaceva agli Agnelli, ai Della Valle, a molti giornalisti con quelli dell'incartacozze rosa in prima fila. Quindi capisco che questo possa avergli portato qualche simpatia. Ma nonostante ciò, a mio parere, resta un personaggio inadeguato e impresentabile.
Ps: Va bene, Tavecchio non piaceva agli Agnelli, ai Della Valle, a molti giornalisti con quelli dell'incartacozze rosa in prima fila. Quindi capisco che questo possa avergli portato qualche simpatia. Ma nonostante ciò, a mio parere, resta un personaggio inadeguato e impresentabile.