Il Dnipro è in finale di Europa league e chi lo avrebbe mai detto? Eppure, alla faccia di chi vorrebbe che i meriti sportivi dipendessero solo dal fatturato, è successo. Sinceramente spero vincano la coppa e si prendano questa bella soddisfazione che probabilmente travalica il significato sportivo in senso stretto.
Altra squadra che ha lasciato tutti a bocca aperta è stata la Lazio, autrice di una stagione fantastica. Questi due esempi hanno in comune l’assenza di stipendi alla Messi, e che hanno basato buona parte delle loro fortune sul carattere e sulla compattezza del gruppo. Certamente i rispettivi tifosi si saranno rispecchiati nelle gesta legate più al temperamento piuttosto che alla tecnica dei loro giocatori, e quindi sicuramente ancora più orgogliosi dei risultati ottenuti.
Sabato in occasione di Inter-Juve c'è stata per noi una sconfitta immeritata penso di poter dire, da un punto di vista delle occasioni e del prodotto. Ma d'altra parte ce la siamo cercata perché i nostri dovevano dare di più. Contro i gobbi e la partita non è mai come le altre e da quando sono tornati in SerieA non c’è mai stato un match normale legato alla determinazione da mettere in campo. Visto che con loro di sportivo c’è molto poco e si va ben oltre alla semplice rivalità sportiva.
Inoltre a prescindere dall’esito della partita, o della stagione, mai si è vista una squadra che buttasse in campo quelle qualità morali che noi chiediamo e che dopo il ko casalingo sento invocare da più parti da molti tifosi? Di cosa ci stupiamo?
Che una squadra di stranieri vedendo come per esempio Moratti abbraccia Agnelli possa sputare sangue in campo? Che in quanto stranieri (e non per colpa loro) capiscano alla perfezione cosa significano questi 90 minuti? Che una categoria coccolata dai media, ai quali è concesso tutto, anche l’ingiustificabile, si sbatta oltremodo? Che addirittura si lamenta per i processi fatti dai tifosi quasi che occorra il benestare di Dio per riprenderli?
Io non sono stupito, ma guardo con invidia quelle squadre che invece questo qualcosa ce lo mettono, che interpretano bene ciò che la gente vuole, e questo a prescindere poi dagli obbiettivi stagionali che ci possono essere e si possono eventualmente raggiungere.
Guardate il Sassuolo. Si pensava alla vittima sacrificale eppure questo club prevalentemente o totalmente affidato a giocatori italiani interpreta perfettamente ciò che vado dicendo da tempo e cioè che siamo convinti che occorrono stranieri in campo e fuori perché non siamo più capaci a produrre, anche calcio, ma senza spendere una fortuna sia in campo che in panchina questa squadra è uno stupendo esempio da seguire.
Sicuramente qualcuno vorrà conoscere la mia opinioni rispetto alle parole di Arrigo Sacchi ultimamente pronunciate che in qualche modo si collegano a tutto ciò. Ebbene, la simpatia o antipatia verso qualcuno deve comunque essere secondaria all’obbiettività e alla capacità di valutazione. Sacchi dice il vero. Magari l’inter della tripletta non era vergognosa in quanto formata da campioni che hanno prodotto risultati strabilianti, ma che di italiano non ci fosse nemmeno l’allenatore è un dato di fatto. La giustificazione che in quella rosa ci fosse Materazzi mi pare sterile.
Sacchi ha vinto con tre campioni olandesi, è vero, ma erano tre, come tre erano i tedeschi dell’inter trapattoniana, e tre era comunque il massimo di stranieri da tesserare per ciascun club. Ricordare solo tre giocatori, per quanto di valore indiscutibile, è ingiusto nei confronti di altri campioni che nelle rispettive squadre hanno dato moltissimo e gli esempi sono nella memoria di tutti.
Si vuole che in campo il giocatore ci metta quel qualcosa in più? Se fosse italiano magari capirebbe cosa significa giocare un Inter-Juve. Ricordate il tanto bistrattato Mazzarri?? Antipatico e piangina certo, ma come vedete i risultati non mi sembrano migliorati più di tanto. Eppure la sua prima Inter che non era stata costruita con un mercato faraonico era piena di giocatori ai quali nessuno avrebbe dato una lira (e sicuramente non la valgono) ma che con impegno e buona volontà, avevano espresso qualcosa di buono.
L’imbarazzante Jonathan della stagione precedente era quantomeno diventato guardabile e il gol di Icardi a inizio stagione contro la Juve a Milano fu propiziato da un indomito Alvarez che rubò palla in un contesto che si definisce solo con le parole voglia, determinazione, carettere. Due stranieri va bene, era stato bravo l’allenatore a mettere in testa certe motivazioni che si sono poi trasferite in campo.
Come avevo già avuto modo di dire, l’italianità di una squadra è un valore che possiede un senso funzionale e non solo morale che condivido in pieno. Troppo comodo e soprattutto troppo incoerente negare o peggio ancora farsi andare bene situazioni per proprio comodo salvo poi disconocerle quando questo comodo si esaurisce.