giovedì 20 novembre 2014

OldStyle88

Premessa: a furor di popolo Mazzarri se ne è andato, ora è di nuovo il momento di Mancini. Un derby è alle porte.. accorrete tifosi interisti, ora scuse non ce ne sono più...



Parlare di argomenti in cui occorre per forza della sfera economica e privata delle persone non è mai opportuno di solito. Ma purtroppo come in tutte le cose si generalizza.

Pertanto chiedo in anticipo scusa se nell'esprimermi posso toccare la sensibilità di qualcuno, non è mia intenzione. Voglio solo far capire a più persone possibili un discorso inerente al caro biglietti e alle presenze allo stadio.

E’ abbastanza scontato sostenere la tesi che uno spende in base alle proprie esigenze, che la crisi non aiuta la presenza delle famiglie in modo massiccio allo stadio.

Questo a scanso di equivoci e vi risparmio tutto il preambolo sulle altre decine di tesi e loro confutazioni sul numero sempre più calante di spettatori alle partite.

Nel caso dell'Inter e di San Siro si può notare che i prezzi più popolari sono gli abbonamenti di fatto a 220 euro del secondo anello verde e blu, 7.500 posti totali per settore. Le partite in un campionato sono 19 (escludiamo quelle gratuite di europa league e di coppa italia) pertanto abbiamo 15.000 posti a 220 euro.

Ora facciamo qualche calcolo. Un biglietto medio costa 25 euro. Arrotondando per semplicità di calcolo a 225 euro l’abbonamento abbiamo 11 partite a pagamento e 8 gratis.
Quindi ho in omaggio Milan, Juve, Lazio, Fiorentina, Roma, Napoli, Sampdoria, Parmo ad esempio, e pago Genoa, Atalanta, Sassuolo, Palermo e le altre… Mentre se le pago tutte spendo 11,57 euro a partita.



E’ caro? Ma quanto costa andare in discoteca o al cinema o a mangiare una pizza?? Ci lamentiamo in modo sacrosanto del caro biglietti, ma non di tutti i biglietti perché come vediamo i prezzi sono popolarissimi in alcune zone dello stadio. Se non piace la Nord nella quale ci sono brutte persone che mangiano i bambini, c’è sempre la sud.


La verità nell’ambiente della mia città è un’altra e va oltre tutte le varie considerazioni e giustificazioni. Per motivi vari, rispettabili, sicuramente fondati, se un ragazzo che lavora e che vive in modo normale ha 50 euro in tasca per il fine settimana lo stadio non rappresenta più un luogo dove spendere i soldi.

Li butta via al bar, giocandosi il resto magari alle macchinette, se gioca la sua squadra in tv al 20° del primo tempo, se arrivano gli amici c’è sicuramente altro di più interessante da fare, salvo poi alla fine parlare del mister che non capisce nulla, del presidente che non compra, della tattica, della plusvalenza, del bilancio. Però se si tratta di andare di andare allo stadio le giustificazioni sono molteplici.

Il biglietto costa poco? Appunto, se costa poco la partita non è importante o giocano le riserve, se ne aspetta una più bella. Arriva quella più bella? Il biglietto costa troppo. Naturalmente da ottobre a fine gennaio non se ne parla. Fa freddo. Se è di domenica sera non si può il giorno dopo si va a lavorare. Se è a marzo in poi i giochi sono fatti e non ha più senso.

Semplicemente il calcio ha perso di interesse, per mille ragioni, ma è così. Non posso però credere che una tifoseria intera non conti 15.000 anime che giudicano troppo caro 22 euro al mese per andare a San Siro…

Una tifoseria è anche vanto di una società e sinceramente quella interista non è all’altezza. Parliamo tanto dell’estero? Andiamo a vedere quante squadre davvero scarse in Germania fanno 50.000 spettatori a partita. E noi 15.000 abbonamenti li sogniamo?? Sveglia! Gli alibiti sono finiti ....


venerdì 14 novembre 2014

C'eravamo tanto sopportati

Solo qualche piccola precisazione in libertà sull'atto finale che vede Mazzarri allontanarsi dall'Inter. 

La sua storia si conclude oggi in maniera malinconica, quasi a specchiarsi con lo stato d'animo di molti tifosi, prosciugati da una deriva negativa di cui non si vedeva la fine.

Il feeling con la gente di San Siro non era mai nato. Troppo impacciato nelle conferenze stampa, troppo prudente, senza alternative tattiche al suo 3-5-2. E in un gruppo dalla personalità certamente non eccelsa io ho sempre pensato che la paura venga metabolizzata come la carta assorbente molto di più del dovuto. 

Perché quelli dalla tecnica e dal carisma enorme la loro bella figura la fanno comunque, anche se si trovano a che fare con un tecnico inadatto all'ambiente. Un esempio per tutti: Maradona vinse un campionato a Napoli nonostante Bigon in panchina, e non si parla del Mourinho dell'epoca di certo.  

Era ineluttabile che finisse così, perché troppe erano le incognite.. del tipo "è più scarso lui o i giocatori o chi li scelti pensando fossero di un livello adeguato?" Ora finlamente sapremo la rosa quanto vale, presumibilmente Mancini tornerà a giocare a quattro e allora uno come Vidic non avrà più alibi, lui come altri, come chi ha scelto Medel o Mvilà. 

A fine stagione servirà avere certezze su quello che funziona oppure no, con il vate di San Vincenzo molti si nascondevano peggio che a naia. Ora le scuse stanno a zero. Del resto per migliorare è indespensabile avere un quadro oggettivo della realtà. 



Verrà anche fatta chiarezza sull'effettivo valore dei nostri giovani della Primavera. Del resto Mancini è lo stesso che non si è fatto problemi a lanciare Balotelli in prima squadra a 17 anni. Quindi se Bonazzoli e Puscas valgono qualcosa troveranno spazio, altrimenti no. E se Kovacic è destinato a diventare un giocatore importante oppure no.

Con Mancini credo sia possibile capire lo stato effettivo della situazione. E pur non credendo nei ritorni, ritengo comunque utile la sua esperienza manageriale maturata in Premier rispetto alle scelte tecniche, può lavorare bene anche in sede di mercato, con una visione più importante e ambiziosa rispetto a quella del precedente tecnico.

Allora con estrema schiettezza ammetto che ho accolto questo esonero con un sospiro di sollievo. Proprio io che ero tra le pochissime persone a voler trattenere anche Ciccio Tovaglia Benitez,  per la prima volta dopo anni mi trovo favorevole a un avvicendamento durante la stagione.

Così non si poteva andare avanti, la deriva che si era innescata era perlomeno inquietante. Perdiamoci di vista Walter. Bentornato Mancio e buon lavoro. Ne ha bisogno l'Inter e ne abbiamo bisogno noi tifosi tutti.