Da ragazzo avevo un professore di economia aziendale quando facevo il secondo anno di ragioneria, che interrogava in modo molto veloce. Una domanda a scelta, e due formulate da lui. La seconda spesso non era pertinente al programma oggetto di interrogazione. Se non la sapevi, tornavi al tuo posto con un votaccio più o meno grave, ma comunque sempre votaccio era.
Quando si chiedevano spiegazioni sulla ragione per cui due domande alle quali si era risposto benissimo, erano di fatto meno influenti rispetto a quella che avevamo ciccato ai fini della valutazione. Ci siamo sempre sentiti dire che quel quesito riguardava argomenti base senza i quali non si potevano poi capire molte altre cose della materia. Diciamo un po’ l’abc, perché le case si costruiscono sempre dalle fondamenta.
Con il senno di poi, non lo abbiamo mai ringraziato abbastanza, e lo ricordiamo come il migliore mai avuto in economia, anche se purtroppo è restato con noi solo un anno. Questi ricordi extra-calcistici mi servono per raccontare il momento attuale della nostra squadra.
Non sono mai più intervenuto da inizio campionato perché occorre attendere prima di emettere giudizi, in uno sport in cui uno degli aspetti più evidenti del suo declino e del suo bisogno di rinascita, di programmazione, di organizzazione, è il risultato.
In Italia conta solo se vinci e quegli scribacchini con i quali me la prendo spesso in ambito più legato al tifo, sono gli stessi che uno stesso aspetto lo fanno passare come virtù o come difetto a seconda che si vinca o meno. Mancini ha fatto giocare Jovetic e Lijaic? Ha vinto? È stato geniale nel non dare riferimenti alla difesa avversaria. Ha perso? Non può non giocare con un centravanti di peso che faccia da boa.
Non mi addentro mai in questioni tecnico tattiche propri perché non sono in grado di affrontarle. Mi limito però a ribadire ciò che dissi nel mio ultimo intervento. Cioè la grande fiducia dimostrata dalla società nell’accontentare l’allenatore in ogni sua richiesta, forse anche oltre l’immaginabile. Di conseguenza la responsabilità per lui è molta.
Cadere dall’alto fa male, ci eravamo abituati bene un po’ tutti a guardare gli altri da lassù, anche se forse in cuor nostro sentivamo che non saremmo durati fino alla fine. Ciò che per me è inconcepibile è vedere in campo delle controfigure di quei guerrieri che lottavano come se non ci fosse un domani su ogni palla, e che facevano della difesa un tassello importantissimo per i successi della squadra.
Ora vediamo tutti le prestazioni offerte, fiacche, senza grinta, senza quella determinazione che prima faceva un buon 70% delle vittorie, mentre il 30% era dato dai piedi. Capite bene che senza il carattere e non potendoti affidare a una tecnica eccelsa, viene a mancare la caratteristica che più ci dava punti.
Una squadra che si era guadagnata l’affetto dei tifosi che probabilmente avranno esclamato come me più di una volta “finalmente dei guerrieri in campo!” Ebbene, come il mio professore faceva io posso dare l’insufficienza dopo il derby e senza sapere come finirà la stazione.
Possono crollare tutte e farci vincere lo scudetto, andare in Champions, in Europa League, o starcene semplicemente a casa un altro anno. Quando una squadra che fa della rabbia agonistica la sua più grande qualità, non può andare a Torino in Coppa Italia e prenderne tre giochicchiando in una partita che emotivamente non ha bisogno di presentazioni.
Una squadra che porta a casa uno 0-3 contro la nemica storica, e che ha però la possibilità di riscattarsi nel derby pochi giorni dopo, contro un Milan non irresistibile, ma ne prende altre tre offrendo l’ennesima prestazione indecorosa non può non essere contestata pesantemente. A queste due partite tragiche aggiungiamo tutte le pre e le post gare perse e pareggiate contro squadre di ben altre ambizioni e blasone che denotano cali di concentrazione preoccupanti e imbarazzanti.
Ecco, per me la stagione finisce qui. Non offrendo nemmeno il carattere e la lotta, viene meno tutto il resto a catena. Risultati, valore dei giocatori, entusiasmo etc etc. Pertanto, come ci diceva il nostro amato professore dopo averci informato del voto che ci avrebbe messo…”come e quando pensate di rimediare?”