sabato 21 settembre 2013

OldStyle88

Senza troppi fronzoli, il parere di uno dalla parte sbagliata del plexiglass :


In questi giorni in cui la voglia di scrivere non c'è, provo comunque a riordinare le idee e fare uno sforzo, se non altro per poter dare un minuscolo contributo in questo mare di menzogne. Mi riferisco ovviamente ai fatti che i giornali stanno rimarcando con molta enfasi e questo non può far altro che suscitare nei lettori commenti e pareri che abbiamo tutti la possibilità di leggere sui vari forum, social etc.


Ci risiamo con la farsa che vuole poche decine di animali responsabili di tutto. Della gente che ha paura di andare allo stadio, di chi si indigna, di chi sta a casa, di chi vorrebbe per queste persone la pena di morte. Le responsabilità dei fatti che sappiamo vengono addossate in modo netto e inequivocabile al tifo, stigmatizzando ormai per partito preso qualsiasi sua espressione indipendentemente dalle reali colpe. Curva chiusa per un turno. Sopravvivrò. Anche perché è scritto che ho la possibilità acquistare un ticket per un altro settore.

Un modo questo di discriminazione colossale. Addossare a migliaia di persone una colpa chiudendo il settore e invitando le stesse (anzi, obbligando le stesse) a comprare un tagliando ulteriore. Ha senso? Ma soprattutto ha senso continuare con la solita lagna del razzismo? Parola questa usata a casaccio e soprattutto affinché nulla possa ormai colpire di dissenso giocatori di colore?

Io non sono tra quelli che dice che noi siamo i condannati e gli altri gli assolti. No. Io dico solo che i condannati non dovrebbero esserci in quanto nel calcio esiste campanilismo e non razzismo. E' razzismo quando un giocatore che ti fa 30 gol a stagione e ti fa vincere tutto viene insultato a prescindere e in modo coerente dal tifoso che non lo vuole in quanto nero.

E' campanilismo quando il giocatore di colore X viene insultato da avversario ma domani viene applaudito perché gioca per me. Naturalmente questo concetto abbastanza semplice e dimostrato ampiamente da tutti nel corso degli anni viene racchiuso nel demone del razzismo vero, visto che un giocatore di colore non va assolutamente fischiato. Le tutele per loro sono garantite, mentre giocatori bianchi, biondi, alti, nordici, devono sopportare tutto ciò che ai tifosi passa per la testa,  poverini dovranno farci l'abitudine.

Tralascio volutamente di approfondire il tema collegato per il quale le rose che vendeva Eto'o venivano tollerate ma l'ululato verso il primo pinco pallino o anche il semplice “bhe” verso Balotelli sono quasi oggetto di interrogazioni parlamentari. Di una partita non in Nord, ripeto, posso anche farne a meno. Ma ciò che mi lascia basito è il trattamento che queste nove persone stanno subendo.




Animali, finti tifosi, delinquenti, gente che con il tifo non ha nulla a che fare. Gente che ha visto un amico cadere a terra sotto i colpi di un signore (della cui fede sportiva non mi importa) che costringe il percosso a qualche giorno di ospedale e non con semplici contusioni, bensì con ferite varie e una frattura alla costola con perforamento dei polmoni.

Il tutto per quale motivo? Si trovava in un luogo a lui non congeniale, e pensando di poter fare ciò che voleva ha tenuto un comportamento altamente provocatorio. Smettiamola per favore di pensare che nel mondo, e nel calcio, un giorno le tigri parleranno con gli uomini. Con tutto il rispetto per la fede religiosa di chi sostiene questo mondo perfetto che se non irrealizzabile mi pare molto lontano. Si tratta di un minimo di intelligenza umana.

La stessa che mi impone di suggerire a un amico interista che mi chiede di venire con me allo stadio, un posto a lui adeguato per vedere la partita. O a un tifoso di opposta fede di non venire dove vado io in quanto circondato da tifosi di casa e quindi vivrebbe il match senza poter dire una parola. Esistono i settori ospiti, ma le leggi, le norme, e il perbenismo, fanno si che chiunque possa comportarsi come meglio crede e vuole.

Naturalmente gli steward che dovrebbero prevenire simili provocazioni (né più e né meno come lo speaker che avvisa di non fare i cattivi) hanno lasciato perdere già dall'inizio permettendo a questo signore di fare il suo show e riducendo il nostro in condizioni per cui necessitava il ricovero.

Poi sul fatidico 20 vs 1? Non era uno scontro. Non era secondo norme cavalleresche di onore per il territorio, ma solo perché un amico era ridotto in quel modo. Una persona che per l'Inter ha dedicato tutta la sua vita. Semplicemente andava aiutato e tolto di mezzo da quella situazione incresciosa, e chi è andato se ne è fregato di telecamere e rischi.

Ovviamente poi è stata un'occasione per addossare colpe davvero limitate a persone che hanno visto in prima persona un loro amico in una situazione davvero critica. E se avesse battuto la testa? E se fosse rimasto paralizzato? O peggio ancora... morto? Come l'avremmo messa?  Ciò che disgusta è che ancora una volta tutti gli addetti ai lavori che dovrebbero lavorare per prevenire situazioni di questo tipo hanno permesso che ciò accadesse e ora nove persone (se bastano...) pagheranno amaramente il fatto di aver soccorso quel ragazzo e provato a farsi giustizia da soli. Per la legge italiana non si fa, ma per la legge dovrebbe anche esistere (come infatti esiste) il reato di aggressione e di percosse come dimostrato poi da un referto medico.

Sono davvero indignato. Dopo aver segnalato in numerosi articoli i vari disservizi che una società di calcio dovrebbe almeno pensare e rimediare, ora mi trovo a denunciare un trattamento infame e ingiusto, il tutto dato che si permette come sempre a chiunque di andare a sedersi ovunque vuole senza predisporre un'adeguata normativa per i tifosi ospiti che nel settore ospiti non ci vogliono andare.

La vergogna che dovrebbero provare i dirigenti interisti nel puntare il dito solo contro questi ragazzi è la stessa che provo io immedesimandomi nel perbenismo che approfitta di queste situazioni per vendere e per far odiare ancora di più il sistema. Due cose non si cambiano al mondo: la mamma e la squadra del cuore... 

Credetemi che se questo detto non fosse così vero, a vedere il trattamento e la cura con cui la società Inter tratta i suoi tifosi tutti, pretendendo poi solo onori (qualcosa mi dice che la coreografia, dedicata a Paolo andava sostituita con una densa di osanna alla famiglia Moratti), l'avrei già cambiata da un pezzo.

Prese in giro da questa gente non ne accetto più. Sperando che sia sempre più imminente l'arrivo di Thohir, spero che giunga il mio saluto alla famiglia Moratti dopo questi anni farseschi. A mai più.

p.s. Nelle pagine di cronaca viene riportata questa vicenda avvenuta pochi giorni fa a Milano, ebbene nessuno si è scandalizzato per l'accaduto e questi fatti sono stati passare sotto silenzio. Forse non è che se sei ricco allora puoi pestare chi ti pare e piace, senza che nessuno si scomodi a fare predicozzi di vario genere, e forse sei moralmente meno riprovevole? 

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_settembre_19/pestaggio-discoteca-just-cavalli-avvocato-picchiato-studenti-sancarlini-2223192549298.shtml

mercoledì 18 settembre 2013

Vi sono uomini...

... che non hanno mai ucciso, eppure sono mille volte più cattivi di chi ha assassinato sei persone. Fëdor Dostoevskij


Con questo mi riferisco alla montagna di considerazioni pseudo moraliste sciorinate dopo i fatti avvenuti sugli spalti in occasione di Inter-Juve (non più il derby d'Italia visto che loro sono retrocessi). C'è stato un attimo di parapiglia al secondo arancio, nella zona adiacente alla Curva Nord e tutti in Italia si sono sentiti di fare i soliti pistolotti intrisi di perbenismo. Tutte argomentazioni che per inciso io ho ascoltato e lette con l'entusiasmo con cui si è soliti affrontare una gastroscopia.  

"Non si fa in venti contro uno". Ovvio non sia stato un gesto propriamente da lord inglesi. Peccato però che citando la Germania in venti ci sarebbero andati comunque. Sarebbero solo cambiati i soggetti in questione, perché ci avrebbero pensato quelli della polizei in assetto antisommossa a riempire di manganellate chiunque si fosse messo in mente di fare il fenomeno a due metri dagli ultras di casa. 

Quindi il risultato sarebbe stato identico: in altre parole il genio in questione avrebbe preso una notevole razione di mazzate a prescindere, differente sarebbe stato solo il fattore. In Italia ci hanno pensato i tifosi meneghini, in terra teutonica avrebbero risolto il problema le forze dell'ordine, ma la conclusione sarebbe stata tale e quale anche lì. Anzi anche peggio, perché poi i crucchi lo avrebbero certamente portato in qualche caserma tedesca, dove probabilmente sarebbe stato ulteriormente gonfiato come una zampogna

Questo perché all'estero negli stadi, qualunque forma di provocazione è disinnescata all'istante. Ne sanno qualcosa i furboni del Napoli, quando sono saltati in piedi per il gol di Inler in Chelsea-Napoli in un paio di anni fa in settori che non avrebbero dovuto occupare, sono stati tutti presi per un orecchio e in modi più o meno garbati accompagnati all'uscita dello Stamford Bridge.  

Si poteva evitare tutto questo? Penso di si. Parliamo subito dell'atteggiamento della società. Visto che non te lo dice il dottore di fare record di incassi a qualunque prezzo. Sarebbe stato meglio preoccuparsi dell'incolumità dei tuoi tifosi che comunque in massa, nonostante siano due stagioni che i nostri facciano schifo, hanno sottoscritto l'abbonamento. 

Invece no, oltre a diventare matti a sottoscrivere la tessera Siamo Noi, dato che per entrarne in possesso si è sottoposti a una procedura burocratica equiparabile solo a quelle in voga negli anni '70 da parte del Politburo in Unione Sovietica, ci si rende conto che la suddetta carta serve a un cavolo a merenda. Visto che spesso e volentieri ti ritrovi di volta fianco a fianco con gli ospiti, sempre più arroganti e maleducati. Mi riferisco per esempio agli interisti che hanno dovuto sopportare i napoletani lo scorso anno. 

Dunque che qualcuno dei piani alti cortesemente ci spieghi l'utilità del settore ospiti predisposto negli incontri casalinghi dell'Inter, visto che poi ci si ritrova con la tifoseria mischiata a eccezione di due settori. E che inoltre spieghi già che ci siamo, come mai se "l'Inter è dei tifosi" (lo ha detto Moratti, mica io) poi in realtà si finisca per privilegiare la squallida logica del denaro a quello che concerne la sicurezza dei suoi spettatori.

Società che si è resa ulteriormente colpevole. Non si può e non si deve stare in silenzio per quanto riguarda tutta la serie di sanzioni che il solerte giudice Tosel ci ha appioppato ieri. Un burocrate che parafrasando Fabrizio De Andrè:

giudice finalmente
arbitro in terra del bene e del male...
a chi alla sbarra in piedi
mi diceva Vostro Onore,
e di affidarli al boia
fu un piacere del tutto mio...



Squalificata la Nord e multata l'Inter per buuhh razzisti, buuhh con la sordina ascoltati per pochi secondi solo da quelli dell'arancio, io ero al primo verde e non ho sentito niente. Provvedimenti punitivi anche per utilizzo dei laser, peccato che i laser li avessero anche i gobbi, e per uno striscione offensivo contro Conte, in realtà apparso al secondo blu. Pezza che tra l'altro non ha niente di differente nei contenuti,  da quelle esposte in genere dai bianconeri contro Zeman.  

Naturalmente tutti gli organi di informazione non si sono potuti sottrarre dal fare dei bei predicozzi del tipo "se hanno fatto questo, Tosel ha ragione.. " Ora capisco che i media vicino a Juventus e Milan abbiano questo atteggiamento, tirano l'acqua al loro mulino in pratica, però che i ragazzi della Nord siano colpevoli a priori anche per coloro in linea teorica vicino all'Inter francamente mi fa proprio schifo. 

Io non ne posso più. Il postulato che gli ultras nerazzurri abbiano torto a prescindere mi fa proprio incazzare come una bestia. Oramai mi aspetto anche di leggere: sale lo spread, aumentano furti e rapine, non ci sono più le stagioni di una volta  #ècolpadellanord.  Poi ha fatto bene cosa questo Tosel qui? Quando sono anni che ci prende per il culo con le sue decisioni mirate a orologeria, approfittando della arrendevolezza di Moratti e compagnia bella. 

Ma tutta questa gente che pontifica ad minchiam, alla fine della fiera che ne sa. Della Nord e dei suoi ragazzi, che ne sa. Parlando sinceramente non sono una di loro. Ho frequentato moltissimi anni il secondo verde senza tuttavia essere un'ultras e ho solo ricordi belli di quella esperienza, tanto che tornare lì in occasione del derby in trasferta per me è sempre una festa.

Per questo dal punto di vista dell’intensità della passione li sento vicini a me. Dato che si tratta di persone spesso in controtendenza. Non conformi negli atteggiamenti ma non comuni nemmeno quando si tratta di essere protagonisti di gesti di generosità e solidarietà semplicemente commuoventi. Certo a volte fanno qualche cazzata, del resto chi non ne fa e non ne dice. Ma quelli di loro che ho conosciuto e che conosco hanno un cuore enorme e questo è qualità sempre più rara ai nostri giorni. Allora non mi resta che dire: Ragazzi non mollate, avanti Curva Nord Milano, e di quattro moralisti da discount fregatevene, ci guadagnate in salute.





lunedì 16 settembre 2013

In via del tutto eccezionale Zona Franca ha deciso di pubblicare una testimonianza onesta su come sia andata in realtà la rissa di San Siro al secondo arancio in occasione di Inter-Juve... questo perché il moralismo da discount sull'episodio ci ha enormemente irritati 

http://www.bausciacafe.com/2013/09/16/teste-di-curva-e-teste-di-cazzo/

mercoledì 11 settembre 2013

OldStyle88

Dialogo immaginario Moratti–Thohir:

Thohir: - Buongiorno a tutti, sono diventato da poco proprietario del club. La mia intenzione è quella di aumentare il prestigio e le capacità economiche. Abbiamo esaminato libri contabili e margini di sviluppo e riteniamo che ci sia molto da fare. Abbiamo però bisogno di voi italiani e potete di certo aiutarci per quanto riguarda la parte tecnica, dalla quale non si può prescindere. In questa chiacchierata dovrò capire meglio la realtà Inter. In Indonesia io sono il numero uno delle comunicazioni, proprietario di Tv e giornali, so che l’Inter ha un marchio molto prestigioso  e ha un suo canale, Inter  Channel, ma pur cercandola non sono riuscito a trovare nessuna rivista ufficiale del Club. Mi chiedevano se volevo quelle del Milan, della Juve, della Lazio …. ma io volevo quella dell’Inter per visionarla e iniziare a documentarmi un po’.

Moratti: - Veramente è da qualche anno che non esiste più Inter Football Club … è fallita.
Thohir evidentemente con aria stupita incalza:- Non avete una rivista del club perché è fallita??? Ma come si fa??? Dovrò assumere un responsabile affinché rinasca e sia un mezzo importante di espansione.
Moratti: - Guarda abbiamo già una persona, è la signora Susanna Wermelinger! Davvero una bravissima professionista.
Thohir: - Perfetto! È da molti anni che collabora con voi. Quali mansioni ha ricoperto in passato?
Moratti: - E’ stata l'ultima responsabile di redazione della rivista che è fallita.

Thohir a questo punto inizia a non capire esattamente il discorso e preferisce cambiare argomento. Allora premette: - I soldi sono soldi, ma per farli ci va professionalità e passione, comunque sia. Non si può prescindere dal dare qualcosa in più a tutto in sistema societario. Sono sicuro che i tifosi godranno di un servizio eccelso. Io ho visitato solo un negozio in centro, SoloInter mi pare si chiamasse, è un franchising oppure gli altri sono gestiti in altro modo?
Moratti: - Altri? No, ce n’è solo uno .. quello. Poi abbiamo aperto il San Siro Store con il Milan ma altri negozi SoloInter non ce ne sono.

Thohir in preda a convulsioni cerca di tranquillizzarsi provando a rimarcare qualcosa di positivo: - Non sono mai stato allo stadio, ma sono sicuro che lì tutto sarà perfetto. Andando su Twitter l’altro giorno ho ricevuto delle foto di società arretrate e decisamente pessime come soddisfazione del cliente, cioè il tifoso; ho visto code sotto il sole cocente, invece un’altra foto ritraeva dei supporters accampati con delle tende al bordo di una strada. Infine ho visto  un topo allo stadio .. che assisteva beato alla partita … Meno male che queste cose non succedono in Italia! E all’Inter in particolare! Guardate qua ….!
Moratti: - no bhe aspetta….la prima foto è di domenica scorsa. C’erano 5.000 persone che volevano entrare ma come facevamo a saperlo? Inter cittadella a agosto … di San Siro abbiamo aperto solo il primo anello tanto chi vuoi che ci andava? Invece l’altra è di Madrid nel 2010, la finale. C’era gente accampata all’angolo della strada. Mentre per il topo dai è vero che è una cosa abbastanza gravina, ma rimedieremo prima o poi.




A questo punto il nostro Erik passa dalle convulsioni a un inaspettato sorriso. Cosa starà pensando il nostro simpatico indonesiano? Furbo come una volpe, bisognoso di conferme, chiede nuovamente al nostro ormai ex-proprietario, sicuro questa volta di ottenere una risposta normale.
Thohir: -  I miei collaboratori hanno trovato un errore nelle scritture contabili. C’è scritto infatti il nome di sei allenatori stipendiati negli ultimi tre anni, e questo è impossibile, non avrebbe senso. Se rimetti a posto quel dato vedrai che ti cambia un po’ l’ammontare dei debiti!
Moratti: - No Erick, è giusto, dopo Mourinho ho preso Benitez ma poi mi sono pentito subito e l’ho cambiato dopo tre mesi. Poi ho preso Leonardo, ma a fine stagione voleva fare il dirigente ed è andato via. Poi ho preso Gasperini. Non ne capiva molto, mi aveva chiesto di cedere Snejder ma io gli ho venduto Eto’o e l’ho cambiato dopo poco. Nemmeno Ranieri ha finito la stagione e poi ho presto quel bravo ragazzo, ma sai, non poteva decidere nulla. Voleva Poli (quello che ha segnato domenica per il Milan), ma Cambiasso non era convinto e così l’abbiamo lasciato andare via per prendere uno che gli piacesse.

Thohir: - Cambiasso? Ma non mi hai presentato nessun dirigente con questo nome … è in ferie?
Moratti: -  No ma valà, è quello che gioca in mezzo, è da noi da qualche anno ...

Nella mente del magnate i punti di domande aumentano, così come tanti dollari ed euro che si alternano danzando allegramente.

L’ultima domanda è meno tecnica.
Thohir: - Sai, so che c’è una grande rivalità con la Juventus. Ora, non che la cosa mi disturbi poi molto, ma almeno so le gerarchie e i rapporti con le altre società. So tutto di Calciopoli, mi hanno spiegato cosa è successo. Mi è capitato di vedere qualche immagine di Inter-Juve, e mentre abbracciavi un signore che non conosco. Sai sentivo parlare sempre di un certo Facchetti. Chi è?
Moratti: - Facchetti è una bandiera dell’Inter. Una vita da giocatore, un simbolo, poi come dirigente, presidente e stretto collaboratore. Sai, l’hanno citato spesso per coprire le loro malefatte, ma lui era uno pulito oltre ad essere un amico non solo mio ma di tutta la famiglia.

Thohir: -  Capisco Massimo, sono cose brutte in effetti. Quindi tu chi è che hai abbracciato?
Moratti: - Agnelli, il proprietario della Juve con il quale si è verificato tutto questo.  Ma è un bravo ragazzo, come questo qui che fa il direttore generale, Fassone. Va in giro ancora con le cravatte della Juve ma è un ragazzo simpatico. L’ho preso perché doveva fare il nuovo stadio per noi.

Stupito a dir poco Erick vuole sapere a che punto è il progetto: - Io non ci capisco nulla di costruzioni e personalmente non è che sia il primo dei miei pensieri. A che punto siete?
Moratti: - In realtà non sappiamo dove farlo, e soprattutto con che soldi. A proposito, se ti avanzano un 350 milioni diciamo, euro più euro meno, non sarebbe male se lo finanziassi tu. Ce ne piacciono davvero tanti!!! Se ti va lo paghi tutto tu! Noi rescindiamo i contratti troppo onerosi per non pagare gli stipendi ..!

Benvenuto a bordo Thohir!

sabato 7 settembre 2013

OldStyle88


Nell’attesa dell’avvento di Thohir, e dopo queste prime partite confortanti che speriamo non siano un fuoco di paglia e che avremo tempo e modo per analizzare, mi sono imbattuto in una voglia sfrenata di shopping nerazzurro. Ogni tanto mi capita, e sono sempre riuscito a sedare questa voglia di acquisti pensando prima alla faccia di Paolillo, poi di Fassone. Purtroppo però da qualche mese dietro la loro immagine compare anche quella di Thohir con le sue quaranta guardie del corpo in procinto di prendere il secondo elemento insieme ai suoi scagnozzi (il primo per fortuna si è congedato da tempo)  e sbatterli fuori in strada, dove un carro bestiame li trasporterà verso le loro nuove dimore in Indonesia, circondate dai draghi di komodo e verso le nuove occupazioni di minatori.

Così faccio un giro sul sito dell’Inter e cosa prendo? Un paio di gagliardetti ci stanno bene. Il mio ufficio è infatti spoglio da quando, mesi fa, il mio lavoro itinerante mi porta altrove e quindi va abbellito. Una tazza ben colorata e ben rifinita dove poter adagiare pezze e cancelleria sta bene e mi sembra proprio adatta. E poi come far mancare le sciarpe per un collezionista come me? Me ne salta all’occhio una: campioni d'europa. Zero altri riferimenti allo storico anno 2010. Prezzo di vendita 1 euro!!! Scontato del 90%. Quella stagione, nella memoria e nei cuori di tutti noi tifosi nerazzurri è in grado di far sciogliere anche il più inflessibile oppositore societario, quindi avevo già ceduto alle lusinghe di un gagliardetto ricamato celebrativo di quella stagione fantastica.



Purtroppo però non ho notato altri riferimenti e, a parte un cappellino, mi pare di ricordare (accetto volentieri smentite) che non siano stati messi in produzione altri gadget che sarebbero andati a ruba sicuramente. Se è stato fatto, diciamo che non siamo stati inondati dalla scelta. Ricordo quando non solo il nostro attuale (e speriamo ancora per poco) presidente si lamentava dei mancati introiti dal merchandising che le altre società europee, ovviamente tedesche e inglesi in primis, possono incassare ogni anno e che rappresentano una fetta importante di fatturato.

Così anche in questo caso, mi è nato spontaneo un dubbio che va ad accumularsi ai precedenti che esperienze grottesche con la nostra società Inter mi hanno fatto sorgere nel tempo; se in un anno come quello non approfitti della sua magia per offrire alla gente un qualcosa di sicuro successo, quando lo fai? Inoltre, una sciarpa che viene praticamente regalata (perché immagino che dopo 3 anni dalla sua uscita qualcuno si sia stufato di usare la rimanenza come pic-nic per le tarme) significa che è stata pure fatta male, malissimo, perché evidentemente faceva talmente schifo che piuttosto di acquistarla dopo un anno così strepitoso, i tifosi hanno deciso di lasciar perdere e di tenersi gli originali 10 euro di prezzo nelle loro tasche.

Avendo visto negozi di squadre estere, big e non, mi viene da domandare a chi si occupa di queste cose se i mancati introiti siano causa dei venditori ambulanti che propongono gadget palesemente contraffatte ma in alcuni casi con idee migliori di quelli originali, o se prezzi talvolta spropositati e occasioni da sfruttare come quella e lasciate incredibilmente cadere nel vuoto non siano un deterrente per accaparrarsi quella fetta di soldini sulla quale i dirigenti italiani sono soliti lagnarsi.

Se a questa aggiungiamo:
- Gestione biglietti da principianti, 
- Scarsa professionalità di chi opera nel settore che invece di espandere fa implodere e fallire potenziali campi di sviluppo come la rivista Inter Football Club da tempo morta e sepolta.
- Imbarazzanti scelte di gestione del merchandising dal Pallone di marmo al Bivano.



- Un topo (cioè un ratto, che poveraccio non è nemmeno colpa sua se era lì ma indubbiamente non ci poteva stare su un seggiolino del blu) 

Allora un'idea ce la possiamo fare tranquillamente della situazione in cui ci troviamo.

Avevo detto a inizio estate che prossimamente, con qualche partita in più nelle gambe e una visione migliore della situazione, avremmo potuto tracciare i primi bilanci. Ora come ora però alcune piccole anticipazioni le possiamo fare.

- L’impegno e la determinazione, la serietà dello staff e dei giocatori, la voglia di lottare su ogni pallone e di abnegazione per fare bene, talvolta superano le carenze tecniche, e seppur ci siano squadre decisamente più forti di noi, con quelle caratteristiche si possono superare diversi ostacoli.

- Se spendi soldi per un giocatore in cui credi, il modo migliore per valorizzarlo non è buttargli addosso responsabilità da dio in terra o impiegarlo una partita si (magari 20 minuti) e tre no, acquistando altri due elementi nello stesso ruolo, bensì crederci affinché la scelta dia frutti sia in campo che economicamente (vedi Alvarez che non sarà mai Maradona ma nemmeno quel giocatore imbarazzante di due anni fa).

- Un applauso a Jonathan. Non sarà mai il nuovo Maicon ma idem come sopra… e soprattutto ha avuto le palle di lavorare a testa bassa e di superare quel muro dato da un ambiente prevenuto (io per primo). Altro esempio fino ad ora di
carattere.

- Genoa e Catania non saranno la Juve e il Napoli, ma lo scorso anno avremmo avuto grandi difficoltà anche con queste squadre, soprattutto nel finale, a prescindere poi dai risultati in campo. Però la voglia di giocare e di lottare che ci sono ora sono una buona premessa magari non per vincere lo scudetto, ma per fare decisamente meglio dello scorso anno.

- Se tutto questo basta e avanza per costituire un punto di partenza su cui lavorare e da puntellare nel futuro, proviamo magari a pensare se chi di dovere, invece di spendere soldi a destra e a manca, anche ultimamente (Pereira mi spiace ma inutile era e inutile resta) avesse impiegato le sue risorse modo più pianificato e costruttivo….

A voi un’immagine fantastica e nemmeno troppo fantasiosa….

martedì 3 settembre 2013

La Voce (stupefatta) del Tifoso


Massimo:
Mi trovo all'estero. Per curiosità entro in un negozio ben fornito di articoli sportivi e scarpe da calcio. Vado nella zona delle maglie da calcio. Vedo maglie di tutte le squadre. Le inglesi,le spagnole … quelle dei gobbi, del  bbilan, del galatasaray, del porto, del benfica, dello Schalke .. dell’ajax, perfino del fenerbache. Di maglie nerazzurre nemmeno l'ombra. Cerco qualcosa in tutto il negozio e alla fine l'unica cosa interista che trovo e un cappellino nella parte più remota del negozio in mezzo alla sciarpa del Sunderland, il cappello del Fulham e del Betis Siviglia. Questa é l'eccezionale gestione del marketing di Milly e co.

Max:
Sono tifoso dell'Inter da oltre 27 anni, lavoro in centro a Milano e di seguito vi racconto la mia incredibile giornata da tifoso alla normale ricerca di due biglietti per Inter-Juve.
Devo prendere due biglietti, io ho la tessera del tifoso, ma l'altra persona no, quindi l'acquisto online sul sito Inter.it mi è interdetto. (Vai a capire il perché poi, dato che anche nel caso in cui una persona non sia in possesso della tessera del tifoso, deve comunque compilare con tutti i propri dati per la modulistica e quindi non sarebbe esente dall'essere schedata)
Ore 10.15 mi presento al negozio Solo Inter, ma una coda chilometrica mi attende e, dovendo andare in ufficio nel giro di mezzora, sono costretto a rimandare l'acquisto.
Ore 13.00 pausa pranzo, mi presento nuovamente al negozio Solo Inter, la coda è diminuita, ma comunque notevole. Decido di "provarci", ma bloccano subito ogni mio tentativo dicendomi che hanno finito i biglietti e di tornare il giorno successivo. Attenzione, non i biglietti per andare allo stadio, bensì dei biglietti stile "attesa dal macellaio" che davano per mettersi in coda per acquistare il vero tagliando (mah...un'organizzazione da pelle d'oca).
Ore 13.15 senza parole mi dirigo all'altro negozio dell'Inter, il Pirelli Store, ma lo stesso si occupa solo della vendita degli abbonamenti (anche qui, bella storia... complimenti)



Ore 13.30 consulto il sito dell'Inter per vedere i punti vendita "viva ticket" vicini a me e vedo con piacere che la Ricordi, la Mondadori e un altro in via Fiamma sono facilmente raggiungibili da p.za San Babila dove mi trovo. Chiamo e, i primi due aprono alle 15.30, chiedo info e mi confermano che venderanno i biglietti nel pomeriggio. Chiamo allora il punto vendita in Via Fiamma, ma mi dice che non è stato autorizzato dall'Inter a vendere i biglietti pur avendo tutta la strumentazione necessaria, solleciterà di nuovo la società e mi dice nel frattempo di tornare tra un paio di settimane (sì magari dopo la partita aggiungo io...).
Ore 15.30 chiedo un permesso in ufficio e vado alla Mondadori in Corso Vittorio Emanuele, ma il ragazzo del punto "viva ticket" mi informa che a sorpresa l'Inter non ha autorizzato la vendita lì e quindi nè loro, nè la Ricordi possono vendere i tagliandi sebbene avessero avuto garanzie.
Ore 20.30 esco dall'ufficio e mi gioco l'ultima carta andando all'Ipercoop di Peschiera Borromeo (uno dei vari punti vendita citati nel sito dell'Inter), in fretta e furia arrivo 10 minuti prima della chiusura e mi dicono che i terminali sono bloccati, che è "tutto il giorno che continuano a bloccarsi e ripartire e che è inutile che aspetti perchè la procedura per l'emissione del biglietto sarebbe lunga e a breve il centro commerciale chiuderà" (una "lunga procedura???  ma sono biglietti di una partita di calcio o stiamo parlando del nuovo trattato di Maastricht??).
Ditemi voi se questo vi sembra normale!! Un normale tifoso che perlopiù si trova in centro a Milano e vuole prendere un normalissimo biglietto per vedere una partita, può stare in ballo tutto il giorno e tornare a casa poi a mani vuote???