martedì 3 settembre 2013

La Voce (stupefatta) del Tifoso


Massimo:
Mi trovo all'estero. Per curiosità entro in un negozio ben fornito di articoli sportivi e scarpe da calcio. Vado nella zona delle maglie da calcio. Vedo maglie di tutte le squadre. Le inglesi,le spagnole … quelle dei gobbi, del  bbilan, del galatasaray, del porto, del benfica, dello Schalke .. dell’ajax, perfino del fenerbache. Di maglie nerazzurre nemmeno l'ombra. Cerco qualcosa in tutto il negozio e alla fine l'unica cosa interista che trovo e un cappellino nella parte più remota del negozio in mezzo alla sciarpa del Sunderland, il cappello del Fulham e del Betis Siviglia. Questa é l'eccezionale gestione del marketing di Milly e co.

Max:
Sono tifoso dell'Inter da oltre 27 anni, lavoro in centro a Milano e di seguito vi racconto la mia incredibile giornata da tifoso alla normale ricerca di due biglietti per Inter-Juve.
Devo prendere due biglietti, io ho la tessera del tifoso, ma l'altra persona no, quindi l'acquisto online sul sito Inter.it mi è interdetto. (Vai a capire il perché poi, dato che anche nel caso in cui una persona non sia in possesso della tessera del tifoso, deve comunque compilare con tutti i propri dati per la modulistica e quindi non sarebbe esente dall'essere schedata)
Ore 10.15 mi presento al negozio Solo Inter, ma una coda chilometrica mi attende e, dovendo andare in ufficio nel giro di mezzora, sono costretto a rimandare l'acquisto.
Ore 13.00 pausa pranzo, mi presento nuovamente al negozio Solo Inter, la coda è diminuita, ma comunque notevole. Decido di "provarci", ma bloccano subito ogni mio tentativo dicendomi che hanno finito i biglietti e di tornare il giorno successivo. Attenzione, non i biglietti per andare allo stadio, bensì dei biglietti stile "attesa dal macellaio" che davano per mettersi in coda per acquistare il vero tagliando (mah...un'organizzazione da pelle d'oca).
Ore 13.15 senza parole mi dirigo all'altro negozio dell'Inter, il Pirelli Store, ma lo stesso si occupa solo della vendita degli abbonamenti (anche qui, bella storia... complimenti)



Ore 13.30 consulto il sito dell'Inter per vedere i punti vendita "viva ticket" vicini a me e vedo con piacere che la Ricordi, la Mondadori e un altro in via Fiamma sono facilmente raggiungibili da p.za San Babila dove mi trovo. Chiamo e, i primi due aprono alle 15.30, chiedo info e mi confermano che venderanno i biglietti nel pomeriggio. Chiamo allora il punto vendita in Via Fiamma, ma mi dice che non è stato autorizzato dall'Inter a vendere i biglietti pur avendo tutta la strumentazione necessaria, solleciterà di nuovo la società e mi dice nel frattempo di tornare tra un paio di settimane (sì magari dopo la partita aggiungo io...).
Ore 15.30 chiedo un permesso in ufficio e vado alla Mondadori in Corso Vittorio Emanuele, ma il ragazzo del punto "viva ticket" mi informa che a sorpresa l'Inter non ha autorizzato la vendita lì e quindi nè loro, nè la Ricordi possono vendere i tagliandi sebbene avessero avuto garanzie.
Ore 20.30 esco dall'ufficio e mi gioco l'ultima carta andando all'Ipercoop di Peschiera Borromeo (uno dei vari punti vendita citati nel sito dell'Inter), in fretta e furia arrivo 10 minuti prima della chiusura e mi dicono che i terminali sono bloccati, che è "tutto il giorno che continuano a bloccarsi e ripartire e che è inutile che aspetti perchè la procedura per l'emissione del biglietto sarebbe lunga e a breve il centro commerciale chiuderà" (una "lunga procedura???  ma sono biglietti di una partita di calcio o stiamo parlando del nuovo trattato di Maastricht??).
Ditemi voi se questo vi sembra normale!! Un normale tifoso che perlopiù si trova in centro a Milano e vuole prendere un normalissimo biglietto per vedere una partita, può stare in ballo tutto il giorno e tornare a casa poi a mani vuote???