Il titolo di questo post si riferisce a un avatar che in
questi giorni va per la maggiore sui profili di Facebook. E’ un modo come un
altro per manifestare l’attesa della partita che stabilirà la supremazia cittadina
almeno per una notte. Ognuno di noi vive la vigilia di questa partita a modo suo.
In questo senso ho amici ottimisti, amici pessimisti, quelli che ci perdono il
sonno e quelli che invece sono tranquilli.
Personalmente in questi giorni alterno uno stato di grande
tensione a momenti di disagio, un po’ come recitava lo striscione esposto a
Cluj dai ragazzi della Nord durante l’ultima trasferta in Romania. Del resto la
scoppola rimediata a Firenze ha lasciato più di uno strascico e non poteva
essere altrimenti.
L’aspettativa è forte a prescindere, nonostante una stagione non
propriamente esaltante, nonostante alcuni sintomi preoccupanti. Come per esempio
quello che in effetti per la prima volta i piccoli della mia famiglia e dei
miei amici non strepitano, non fanno il minimo capriccio per essere presenti
allo stadio.
Per la prima volta non mi sono sentita dire “zia convinci la mamma, per piacere, voglio
venire al derby..”. E confesso che un po’ ci sono rimasta male. Inoltre
francamente non lo ritengo un bel segnale. Anzi mi sembra proprio la spia di
una situazione preoccupante.
Perché i bambini giudicano in maniera semplice, istintiva,
limpida, senza filtri. Nei loro
atteggiamenti c’è naturalezza e verità. Quindi se hai perso appeal nei
confronti di chi rappresenta il domani di tutti noi, mi sa tanto che il momento
è complicato.
Nemmeno le previsioni meteo sono molto incoraggianti. Per
stanotte si prevede l’arrivo di una perturbazione che porterà neve abbondante a
Milano. Si vocifera di partita a rischio, però io credo che a causa del calendario
intasato si giocherà. Per cui a costo di
arrivare lì con il gatto delle nevi, noi ci saremo.
Inoltre non può mancare (mi tocca per forza) un piccolo
inciso alla stucchevole questione legata a Mario Balotelli. Riguardo alla situazione si è creato un cinema che non si è verificato neanche in occasione delle
dimissioni della massima autorità religiosa del mondo occidentale, vale a dire
il Papa.
A livello di parere personale continuo a non comprendere come
mai le rose vendute nel metrò da Eto’o non scandalizzassero nessuno. Ora
pazienza quelli là, ma che nemmeno chi
all’epoca pagava più che lautamente il bomber del Camerun si sia indignato
minimamente, mi risulta come minimo atteggiamento incoerente.
Tuttavia al netto delle considerazioni precedenti domani sera
sarà comunque derby. Una partita che non è mai stata e non sarà mai come le
altre. Vale sempre la pena di arrivare al baretto ore prima, bere qualche birretta,
mangiare qualcosa in compagnia degli amici di sempre con cui ne hai viste e ne
hai fatte di cotte e di crude.
Rievocare i precedenti, parlare della coreo, della probabile
formazione è un rituale che tutti dovrebbero vivere almeno una volta nella
vita. E una volta dentro San Siro: si sventolano le bandierre, si srotolano gli
striscioni, si allestisce la coreo.
Poi sarà la volta delle formazioni e del
fischio di inizio. Infine toccherà a noi incitare, soffrire e imprecare per
sospingere la squadra. Del resto siamo così e non possiamo fate altro che assecondare il nostro destino: Forza Inter e Avanti Curva Nord!