domenica 20 settembre 2015

La vita è fatta a scale...

.. c'è chi scende.. così tutto d'un fiato, in modo vertiginoso e imprevisto. Mi riferisco a Fassone-Gobbone. Allontanato fuori tempo, dal mio punto di vista, comunque meglio tardi che mai. Analizzo i motivi per i quali a mio parere è stato a ragione cacciato:
1) Come dimenticare l'ostentazione della t-shirt ridiculi quando si occupava dei biglietti alla gobba? Gesto imperdonabile a mio parere. Se sei un professionista non ti comporti da tifoso. Perché se ti comporti come tale allora non sei di sicuro super-partes. Per non dire del fatto che per noi aggrappati alla maglia la mistica è importante. E' uno dei pochi elementi che ci spinge a frequentare ancora i gradoni nonostante tutto e tutti.
2) Si era fatto garante dell'acquisizione del 15% del pacchetto azionario nerazzurro da parte del colosso cinese della CRC e del loro contributo riguardo il nuovo stadio. Alla fine nonostante le minacce ventilate riguardo un ricorso in tribunale per richiedere il pagamento di penali varie, in realtà non è successo niente. E del gruppo cinese si sono perse le tracce.
3) La brutta storia dello scambio Guarin-Vucinic. Cioè la celebre trattativa tentata ma mai per fortuna realizzata. Affare che ricordo, se si fosse concretizzato, avrebbe potuto portare una serie di argomentazioni nuove di zecca,  per quanto riguarda il concetto di circonvenzione di incapace. A suo tempo aveva pagato subito Branca per tutti, ma non è che Pierino e Gobbone fossero estranei alla cosa, anzi.
4) Il rinnovo del contratto Nike. Da lui voluto e da lui gestito in prima persona. Parlo di un'autentica sòla per dirla alla romana. Visto che la spiegazione terra a terra sarebbe questa: che si venda 100 o che si venda 50 non importa. Quelli del baffo in ogni caso ci corrisponderanno sempre 10 fino alla scadenza del contratto. Mi sembra palese che per una società come la nostra che ha innegabilmente bisogno di denari, questo elemento della sponsorizzazione fissa a prescindere dal fatturato, sia di fatto un'autentica fregatura.
5) Il rinnovo scellerato a Mazzarri. Avevamo chiuso la stagione tra gli sbadigli dei tifosi e le espressioni sconcertate di Thohir che tutti avevamo potuto ammirare sul maxi-schermo. Ora convincere un presidente a investire su un tecnico che non convinceva molti in società e gran parte dei tifosi si è rivelata una scelta scellerata. Ha provocato un bagno di sangue in bilancio. E non bastasse questo, per via della concezione sparagnina del mister di allora, si sono comprati una serie di giocatori per esempio Dodò pagati moltissimo e che tolto Medel, sono risultati in pratica una nuova zavorra ai nostri conti. Ora mi si potrà obiettare che anche Mancini ha sbagliato il mercato di riparazione. Certo però Podolski e Shaqiri hanno pesato negativamente in campo, però a livello di portafoglio l'impatto è stato zero. Inoltre anche Santon e Brozovic un domani potrebbero essere comunque ceduti decentemente.
6) Essersi addormentato rispetto al discorso stadio di proprietà. Dal momento in cui i biretrocessi rivolgono le loro attenzioni all'area del Portello, a quel punto un gruppo di dirigenti svegli avrebbe dovuto tribolare per undici, pur di ottenere in concessione lo stadio San Siro dal Comune di Milano con la stessa tempistica dei cuginastri. Insomma grosso modo la stessa operazione della famiglia Pozzo a Udine. Se si fosse verificata questa condizione, il dietrofront di Galliani e compagnia bella ci avrebbe fatto spaccare dal ridere. Perché sarebbero stati loro a ritrovarsi con un cerino in mano in mezzo a una strada. Invece si è fidato di quelli là che con un ribaltamento copernicano hanno deciso di restare a San Siro anche loro. Sinceramente io l'ho trovato un atteggiamento da sprovveduto. Non fosse bastato questo... si presenta con lo Zio Fester in conferenza stampa, dove francamente fa la figura del suo lacchè e gli dà anche ragione, nonostante sia stato lui e la sua banda a sconvolgere le nostre strategie.
Quindi dovendo tirare le fila del discorso, ancora adesso non riesco a risolvere il mio dubbio amletico. Non capisco se è stata peggiore l'idea di assumerlo da parte di Moratti o quella di di tenerlo da parte di Thohir. Fatto sta che si tratta dell'ennesima storia opaca e stralunata, una delle tante di cui siamo stati testimoni. Una vicenda che in fondo non ha mai convinto nessuno, perché più di qualcosa è andato storto, quindi sono felice che si sia conclusa.



e grazie al cielo c'è chi sale...  forte finalmente.
1) Sono i tifosi che si muovono con entusiasmo su per le scale che portano ai gradoni. Felice di ostentare la sintesi del nero e dell'azzurro. Allo stadio come nella vita. Colori strusciati sulla pelle, cori urlati fino a raschiare la gola. Rispetto alle recenti stagioni, mi è sembrato che l'atmosfera sia cambiata prima e durante le partite. La partecipazione è più allegra e spensierata come negli anni belli. Inoltre il momentaneo primato in classifica viene vissuto con sano pragmatismo. Complici le delusioni vissute fino allo scorso giugno, nel complesso si vive il momento senza illudersi troppo. In questo senso l'ambiente è più maturo e più equilibrato. E' presto per fare previsioni, ma questo è buono.
2) La squadra. Anche qui dopo tempo per la prima volta ha una fisionomia precisa. In estate sono stati acquisiti chili e centimetri. L'idea di fondo era quella di creare un gruppo muscolarmente forte. Certo il canovaccio tattico prevede l'applicazione dello schema fisso a sportellate. Di sicuro i palati fini storceranno il naso, ma è altrettanto certo che la fisicità in serie A in genere paga sempre. Sussistono ancora alcune incognite, ma se non altro il progetto è ben delineato. Dopo anni in cui prendevi posto e non sapevi mai cosa aspettarti non è tutto però è già qualcosa. Poi certo sarà compito del mister trovare la quadra e spetta a chi scende in campo non risparmiare le energie per conseguire un buon risultato a fine stagione.
3) Si soffre, ma si vince. Che poi non sarebbe altro che la sintesi dei due concetti precedenti. Per dire oggi a mezzogiorno con il Chievo si sono sudate le classiche sette camice se non di più per portare a casa i tre punti, però sono arrivati. Certo non siamo belli ma in compenso sembra che si sia alzata la soglia della sofferenza. Arruffati a tratti con la gamba che comunque finora si mette sempre. Vedere qualche rinvio a palla lunga è di certo antiestetico, tuttavia i nostri dimostrano la ritrovata voglia di mettere il gatto nel sacco. 
Va bene sono solo quattro partite. E ci ricordiamo bene quando con Strama ci siamo ritrovati a un solo punto di distacco dai gobbi e purtroppo ci ricordiamo meglio il nono posto con cui si era chiuso quel campionato.  La differenza è che questa volta, quando si guardi la partita, noi tifosi capiamo cosa siamo e quando la situazione è chiara in genere si finisce per avere ragione. Allora direi che è proprio il caso di andare avanti così e Forza Inter!!!