domenica 5 maggio 2013

OldStyle88



Si dice che capisci quanto ti manca una cosa solo quando la perdi .... è verissimo. E' da qualche mese che ho perso mio papà e ciò che mi manca più di lui non è tanto quello che non possiamo più rivivere, ma un qualcosa che abbiamo solo sfiorato. Cioè la passione per una comune squadra di calcio da poter seguire insieme allo stadio.

Lui è stato appassionato tifoso della vera Torino, quella granata, negli anni fino alla finale Uefa del 1992, e poi tiepido sostenitore disilluso dalle pessime gestioni societarie, non ha mai ostacolato il mio tifo nerazzurro, incentivandolo con giornate allo stadio a vedere l'inter, accontentando qualunque mia richiesta. 

Eppure se ci avesse provato a portarmi al Delle Alpi, con quella squadra che una Coppa Italia l'aveva anche vinta e si era affacciata con risultati lusinghieri in Europa, magari ora sarei di fede granata. Avrei così condiviso con lui quella passione che ho accarezzato solo di sfuggita, assistendo insieme a mio padre a qualche partita in curva maratona, quando a tempo perso mi facevo un giro qualche volta con lui.

Una caratteristica genetica però l'ho eredita da lui: essere anti-Juve. Per me è una questione morale, che nella mia vita sportiva, caratterizzata da momenti entusiasmanti e altri più tranquilli è sempre stata un punto fermo. Ora in questo blog, io posso riconoscere il tifoso interista che avevo imparato a apprezzare e che il nostro amato presidente vorrebbe distruggere. Cioè quel criticone avvelenato che con la sua sana vena polemica, ha sempre reso il pubblico interista difficile da conquistare, perché ha sempre avuto il palato fine in fatto di calcio.

Devo dire però, che tra giusti insulti a tutti i protagonisti di un dopo Mourinho tragico, qualche considerazione  articolata sui gobbi la vogliamo fare? 

A Milano molti amici non hanno dubbi tra chi mettere in cima alla classifica dell'odio. In questo caso è il Milan a vincere con netto distacco. Eppure sarà che non sono di Milano, ma io reputo la Juve un qualcosa che va oltre. Con loro non è più il campo a parlare. E' tutto il resto. Ogni pesonaggio che si è succeduto in panchina da Luppi, a Capello, a Conte con una società degna rappresentante della famiglia Agnelli, ha incarnato perfettamente lo stile Juve, così anche in campo molti giocatori hanno trovato ragione d'essere.





Nella mia personale graduatoria dei peggiori infami di sempre, l'ossatura centrale è saldamente costituita da Montero, Nedved e Inzaghi. Tutti validi rappresentanti di quell'atteggiamento che a distanza di tempo nega e sbeffeggia i danneggiati. Sarebbe troppo facile ricordare il rigore negato a Ronaldo nel '98. Perché allora dovrei forse passare la parola a qualche tifoso romanista, o parmense, o laziale, giusto per dare voce anche a loro.

Di sicuro c'è che una società coinvolta in ogni scandalo possibile e immaginabile. Una società che ha accumulato più condanne di Totò Riina, tra scommesse, dopin, calciopoli con udite udite designazioni arbitrali fatte a tavolino. Nonostante tutto si sentono ancora vittime di due scudetti revocati, che sono in pratica un parziale risarcimento alle farse a cui abbiamo assistito nella storia. Tra spareggi scudetto negli anni '60 fatti rigiocare, o stagioni a senso unico, penso non dovrebbero nemmeno parlare. Ma anche i milioni di tifosi che coraggiosamente ostinano a negare eventi talmente limpidi da essere considerati appassionati di un altro sport, dovrebbero provare l'ebrezza del silenzio.

Personalmente, a costo di passare per ridicolo, ho scelto di non avere a che fare con loro anche nella vita, reale e se proprio devo l'argomento si svia in modo molto veloce perché anche a un santo potrebbero essere in grado di far risvegliare un istinto omicida mai conosciuto. Cosa pensare tuttavia di un entourage che vince una Coppa Campioni consapevole di giocare dopo un massacro, la vince con il solito rigore inventato, e la festeggia come se nulla fosse? 

Cosa dire del resto di gente che pretende cordoglio per le proprie bandiere defunte quando fino al giorno prima gli incidenti mortali altrui venivano derisi e ancora oggi non ci si ferma di fronte a un destino troppo beffardo?? Nulla ..... semplicemente ricordo mio papà che se non ha avuto l'interesse o la voglia di portarmi sulla via granata, ringrazio per avermi portato su quella anti-bianconera.