A seconda
del ruolo che ricopriamo nel circuito calcio, una partita come Inter-Cittadella
evoca sensazioni diverse.
Se sono un
tifoso dell'Inter mi sentirei un po' sfigato o comunque mi domanderei se non ho
proprio altro di meglio da fare che andare allo stadio.
Se sono un
tifoso dell'Inter ma appartenente a una piccola percentuale (la mia) di
idealisti e nostalgici, è una partita come tutte le altri, anzi migliore perché
è da io c’ero ed è una bella presenza
da inserire nel curriculum stagionale.
Se sono un
tifoso o giocatore avversario probabilmente un sogno.
Se sono un
appartenente alla squadra Inter, una partita in cui ho tutto da perdere, non
difficile sulla carta, ma attenzione agli sgambetti ...
Se invece
sono un esponente della società, è una vetrina affinché possano avvicinarsi
allo stadio dei tifosi che normalmente non ci vanno per il presunto “casino”
dovuto ad afflussi ben diversi che si registrano durante il campionato, e
quindi invogliare dei novellini frequentatori di San Siro a tornare nuovamente
durante il corso della stagione.
Visto che la
Coppa Italia, come tutte le competizioni, è stata progressivamente rovinata da
interessi e persone senza scrupoli, ecco che una società come l'Inter, per
attirare pubblico inserisce la gratuità di tutte le partite per gli abbonati e
ancora per qualche turno magari si vedranno prezzi simbolici come quelli di
oggi per i non abbonati. L'occasione è buona per invogliare la gente ad andare,
i prezzi aiutano di certo, e visto che non bisogna essere esperti in marketing
per capirlo, memori di un anno fa quando si giocò il ritorno con i croati
dell'Hajduk davanti a 44.000 persone, è facile pensare che ci possa essere un
afflusso non dico pari, ma dignitoso.
Pertanto una
società che si rispetti ha il dovere di farsi trovare pronta, e se un tifoso
può anche essere in vacanza, gli addetti ai lavori in casa Inter assolutamente
non se lo possono permettere. Per un
abbonato come me nessun problema ...
Sono entrato
prestissimo e dopo essermi adeguatamente arrostito sotto il sole cocente,
comincio a sentire di code chilometriche agli sportelli, e di un sistema mandato
clamorosamente in palla perché non pronto a soddisfare velocemente le richieste
della folla.
Proprio
fuori c'erano, a mia insaputa, quattro miei amici, facenti parte di quella
categoria di tifosi che li devi minacciare di morte per farli andare allo
stadio.
Avevano
addirittura organizzato un inverecondo viaggio di ben 45 minuti alla volta di
Milano, un successo per dei pantofolai come loro! Peccato però che alla
mezz'ora del primo tempo erano ancora fuori a causa di questo sistema mandato
in black-out. A loro dire non tutte le biglietterie erano a regime e quindi
ecco motivate le code e i disagi. Se torno indietro con la memoria, un paio di
stagioni fa si era verificato un caso simile per una partita ben più importante
sempre di Coppa Italia, in cui c'era gente in coda ancora alla fine del primo
tempo!
Qui andiamo
nel campo del menefreghismo e dell'inettitudine, soprattutto a conferma della
mancanza di un barlume di organizzazione a tutti i livelli. Come accennato
precedentemente, l'Amburgo, storica società tedesca fin quanto volete, ma
sempre Amburgo è, manda addirittura a casa una mail in modo il tifoso si
esprima giudicando la sua giornata.
Noi lasciamo
fuori le persone, e sono sicuro che qualcuno di quelli che oggi avevano la bava
alla bocca dalla rabbia per questo disservizio potevano essere potenzialmente
tifosi “fidelizzabili” per il futuro, mentre l'esperienza odierna li avrà
dirottati verso altri passatempi. Nuovo stadio e iniziative varie sono
sicuramente insuccessi ancor prima di iniziare a realizzarli in quanto già
dalle piccole cose si vede una carenza tale che ogni volta conferma le
impressioni che tutti abbiamo.
Qualsiasi
cosa in casa Inter è campata per aria, e il caos che regna sovrano non potrà
che rendere felice il nostro simpatico indonesiano, ormai prossimo a quanto
sembra a prendere in mano le redini del club. Ricordate ancora una volta, anche
se sono noioso. Tutto questo poteva essere tranquillamente evitato se solo chi
di dovere avesse pensato a come fare bene le cose invece di farle a caso.
Un ruolo che
spontaneamente si decide di assumere è ovvio comprenda entusiasmo (lo stesso
che proverei io se avessi un mucchio di soldi e volessi comprare una squadra di
Championship inglese, di cui non sono tifoso ma che intendo valorizzare, ad
esempio) ma ci va anche competenza e sono quindi sempre più convinto che peggio
di Moratti e della sua ignobile società di ebeti non ci possa essere.
Mi aspetto
da Thohir non successi uno dopo l'altro,
non immediatamente almeno, ma efficienza e un ritrovato piacere di
vivere la propria squadra e il proprio club non sentendosi continuamente
bistrattati dall'incapacità alla quale siamo stati abituati.