lunedì 19 agosto 2013

OldStyle88


A seconda del ruolo che ricopriamo nel circuito calcio, una partita come Inter-Cittadella evoca sensazioni diverse.
Se sono un tifoso dell'Inter mi sentirei un po' sfigato o comunque mi domanderei se non ho proprio altro di meglio da fare che andare allo stadio.
Se sono un tifoso dell'Inter ma appartenente a una piccola percentuale (la mia) di idealisti e nostalgici, è una partita come tutte le altri, anzi migliore perché è da io c’ero ed è una bella presenza da inserire nel curriculum stagionale.
Se sono un tifoso o giocatore avversario probabilmente un sogno.
Se sono un appartenente alla squadra Inter, una partita in cui ho tutto da perdere, non difficile sulla carta, ma attenzione agli sgambetti ...

Se invece sono un esponente della società, è una vetrina affinché possano avvicinarsi allo stadio dei tifosi che normalmente non ci vanno per il presunto “casino” dovuto ad afflussi ben diversi che si registrano durante il campionato, e quindi invogliare dei novellini frequentatori di San Siro a tornare nuovamente durante il corso della stagione.

Visto che la Coppa Italia, come tutte le competizioni, è stata progressivamente rovinata da interessi e persone senza scrupoli, ecco che una società come l'Inter, per attirare pubblico inserisce la gratuità di tutte le partite per gli abbonati e ancora per qualche turno magari si vedranno prezzi simbolici come quelli di oggi per i non abbonati. L'occasione è buona per invogliare la gente ad andare, i prezzi aiutano di certo, e visto che non bisogna essere esperti in marketing per capirlo, memori di un anno fa quando si giocò il ritorno con i croati dell'Hajduk davanti a 44.000 persone, è facile pensare che ci possa essere un afflusso non dico pari, ma dignitoso.

Pertanto una società che si rispetti ha il dovere di farsi trovare pronta, e se un tifoso può anche essere in vacanza, gli addetti ai lavori in casa Inter assolutamente non se lo possono permettere. Per un abbonato come me nessun problema ...
Sono entrato prestissimo e dopo essermi adeguatamente arrostito sotto il sole cocente, comincio a sentire di code chilometriche agli sportelli, e di un sistema mandato clamorosamente in palla perché non pronto a soddisfare velocemente le richieste della folla.
Proprio fuori c'erano, a mia insaputa, quattro miei amici, facenti parte di quella categoria di tifosi che li devi minacciare di morte per farli andare allo stadio.

Avevano addirittura organizzato un inverecondo viaggio di ben 45 minuti alla volta di Milano, un successo per dei pantofolai come loro! Peccato però che alla mezz'ora del primo tempo erano ancora fuori a causa di questo sistema mandato in black-out. A loro dire non tutte le biglietterie erano a regime e quindi ecco motivate le code e i disagi. Se torno indietro con la memoria, un paio di stagioni fa si era verificato un caso simile per una partita ben più importante sempre di Coppa Italia, in cui c'era gente in coda ancora alla fine del primo tempo!



Qui andiamo nel campo del menefreghismo e dell'inettitudine, soprattutto a conferma della mancanza di un barlume di organizzazione a tutti i livelli. Come accennato precedentemente, l'Amburgo, storica società tedesca fin quanto volete, ma sempre Amburgo è, manda addirittura a casa una mail in modo il tifoso si esprima giudicando la sua giornata.

Noi lasciamo fuori le persone, e sono sicuro che qualcuno di quelli che oggi avevano la bava alla bocca dalla rabbia per questo disservizio potevano essere potenzialmente tifosi “fidelizzabili” per il futuro, mentre l'esperienza odierna li avrà dirottati verso altri passatempi. Nuovo stadio e iniziative varie sono sicuramente insuccessi ancor prima di iniziare a realizzarli in quanto già dalle piccole cose si vede una carenza tale che ogni volta conferma le impressioni che tutti abbiamo.

Qualsiasi cosa in casa Inter è campata per aria, e il caos che regna sovrano non potrà che rendere felice il nostro simpatico indonesiano, ormai prossimo a quanto sembra a prendere in mano le redini del club. Ricordate ancora una volta, anche se sono noioso. Tutto questo poteva essere tranquillamente evitato se solo chi di dovere avesse pensato a come fare bene le cose invece di farle a caso.

Un ruolo che spontaneamente si decide di assumere è ovvio comprenda entusiasmo (lo stesso che proverei io se avessi un mucchio di soldi e volessi comprare una squadra di Championship inglese, di cui non sono tifoso ma che intendo valorizzare, ad esempio) ma ci va anche competenza e sono quindi sempre più convinto che peggio di Moratti e della sua ignobile società di ebeti non ci possa essere.


Mi aspetto da Thohir non successi uno dopo l'altro,  non immediatamente almeno, ma efficienza e un ritrovato piacere di vivere la propria squadra e il proprio club non sentendosi continuamente bistrattati dall'incapacità alla quale siamo stati abituati.