mercoledì 7 agosto 2013

OldStyle88



Siamo nel mese in cui inizia il campionato, ma più che le amichevoli e il comportamento della squadra in campo, tengono botta le questioni societarie. Una firma, quella con Thohir, che sembra imminente ma che non arriva.

Leggo di un gelo perché Moratti era indisposto e indispettito dalla pressione con cui Thohir ha chiesto l'Inter, e sempre lo stesso Moratti da quel che vedo pare molto indeciso perché non è convinto di vendere e soprattutto, pare, all'indonesiano.

Il motivo per il quale sono favorevole a Thohir l'ho già detto più volte e lo ribadisco brevemente.
Persona a 360 gradi che non vuole mettere il becco in chissà quali questioni, idee molto semplici e chiare da applicare, e per quanto siano solo voci, una scelta di persone che finalmente sostituirebbero quegli incapaci che Moratti ha scelto, dando al club  una gestione più professionale e meno familiare.

Poi ieri la bomba; Ernesto Pellegrini, al quale sono molto legato visto che sono diventato tifoso della sua Inter, offre a Moratti l'idea di coinvolgere altri imprenditori affinché la società resti italiana, con tifosi alla guida.

I nomi di questi imprenditori ovviamente non li conosco, posso azzardare un paio di nomi ma non so ovviamente se possano essere gli stessi. Quel che so è che vuoi per un calcio diverso, vuoi per una mentalità diversa, io di Pellegrini ho un ottimo ricordo e anche se questa uscita fosse architettata per creare un concorrente affinché  Thohir alzi il prezzo, vi prego, lasciatemi sognare.

Vero che l'ultima stagione fu costellata da contestazioni, ma fino all'anno prima eravamo vincitori di quella Coppa UEFA, la seconda in quattro anni, che una volta aveva un prestigio e una difficoltà diversi e più elevati. Vincitore di uno scudetto dei record e della prima supercoppa italiana.

Poi certo, avremmo potuto vincere di più, in un calcio dove però anche Sampdoria di Vialli e Mancini, l' Hellas di Preben Elkjaer e Briegel, il Napoli di Maradona Careca e Alemao, potevano dire la loro come poi effettivamente è successo.

Presidente di una squadra prevalentemente italiana (e credo che puntare prevalentemente su giocatori italiani sia un beneficio anche per non lasciare deserto Appiano quando nelle settimane delle nazionali tutta la squadra va in posti sperduti del globo) con uno zoccolo duro, aveva sempre speso cifre per i migliori, non per i Jonathan o i Pereira.

Rumenigge, i panzer dei record, Ruben Sosa, Bergkamp e Jonk, erano il meglio che il mercato offriva indipendentemente da quanto poi siano stati utili alla causa nerazzurra.

Chi ricorderà che fu il presidente che portò anche Darko Pancev all'Inter dovrà però ammettere che costui arrivò da quella Stella Rossa di Belgrado campione d'Europa e vincitore della Scarpa D'oro.



Detto questo, visto che comunque non sarà lui il presidente in nessun caso, giova ricordare che con un ruolo operativo secondo me potrebbe sicuramente mettere in ordine una società e un progetto che Moratti ha già minato perché se fossi Mazzarri non sarei felice di essere ai primi giorni di lavoro sentendo che tra tre anni Mourinho torna.

Quando mi riferivo nei miei precedenti interventi a concetti quali organizzazione, progetto, programma, che portino risultati sia sul piano sportivo che economico (e i motivi sono stati spiegati in precedenza), mi riferivo all'ordine che anche lo stesso Moratti potrebbe dare se solo la smettesse di fare capricci e di ragionare una volta per tutte non “da tifoso”, qualità che gli permette di essere perdonato in qualunque cosa sbagliata faccia, ma da imprenditore e se non altro da manager.

Lo sappiamo bene. Thohir non è un tifoso. Potrà diventarlo, ma l'inter per lui è un guadagno e sa bene che operando nel giusto modo la cifra potrebbe essere davvero ottima per lui (e conseguentemente ma per altri motivi, la soddisfazione anche per noi tifosi).

Pellegrini e la cordata imprenditoriale che ha citato sono effettivamente tifosi e onestamente a sentire certi concetti e certe frasi, scusate ma sono troppo romantico per restare insensibile e indifferente, soprattutto visto che sia ben chiaro a tutti che in ogni caso la situazione non cambierebbe di una virgola, sia come ruoli (visto che Moratti resterebbe operativo) sia come impatto economico sul mercato (in nessuno dei due casi abbracceremmo Messi o Cristiano Ronaldo).

Quando Pellegrini cedette l'Inter fui abbastanza indifferente ma fiducioso; come ho scritto nel mio primo articolo, ero felice comunque con quella squadra giovane, da cui non ci si poteva aspettare troppo, che era stata preceduta dalla vittoria in coppa UEFA e da anni di ingaggi di campioni veri.
Ora come ora lo rivorrei indietro.
Al cuor non si comanda...lo so.

Ma se il cuore mi fa essere smaccatamente di parte, il cervello arriva a una conclusione.
La cordata di Pellegrini o Thohir? La conclusione è una sola.

Chiunque sia, se ad inizio agosto si parla di cordate/firme/accordi e meno di calcio giocato, dato che la situazione è stata creata dalla gestione fallimentare del Sig. Moratti e dal suo comportamento discutibile. La parola amministrare significa, in ogni cosa, mettere la testa alla stessa percentuale del cuore, se non in misura maggiore. Ma anche di questo abbiamo già parlato ampiamente....

Speriamo solo che chiunque arrivi veda e capisca che chi deve essere inibito anche solo a pensare, è Moratti e tutta la sua ciurma. Per migliorare basta davvero poco e non chiedo di certo che la società Inter sia ai livelli del titolatissimo Amburgo (che dopo una partita manda a casa una mail con un questionario da compilare per vedere se il tifoso si è trovato bene o meno allo stadio).


Sicuramente queste migliorie non potranno essere portate dal solo Massimo Moratti.